Senza un tetto
“Emergenza freddo”, il programma che offre un riparo al caldo e all’asciutto a chi non ce l’ha nei mesi più freddi dell’anno a Biella, comincia poco dopo la metà di novembre. Ma il lavoro comincia mesi prima: è fatto di attenzione alle fragilità, da parte di Comune, servizi socioassistenziali e terzo settore, e permette di cominciare il primo giorno con un numero di posti letto che si ritiene quello adeguato alle esigenze. Poi arrivano le necessità improvvise e così, nel primo giorno coinciso con il giovedì della nevicata, sono stati approntati quattordici posti rispetto ai dieci con cui si era cominciato. «Una delle parole chiave del progetto» sono state le parole di Elisa Fois del consorzio Iris, riportare da Il Biellese «è la flessibilità: siamo sempre pronti a riadattarci alle nuove esigenze. E nel dormitorio di Riva lasciamo sempre qualche posto libero proprio per i casi che dovessero presentarsi giorno per giorno». Nel giorno della presentazione del progetto, c’è stato chi ha osservato come a Biella non si vedano le scene tristi di altre città, con i giacigli improvvisati sui gradini o sulle panchine. Lo sforzo è proprio di non lasciare nessuno all’addiaccio, o almeno nessuno di coloro che stanno cercando un rifugio, perché c’è anche chi l’aiuto lo rifiuta. Proprio Biella lo sa bene, ricordando la storia dal finale tragico di Augusto Festa Bianchet, picchiato a morte più di vent’anni fa sotto i portici di piazza Vittorio Veneto. Anche a lui il Comune aveva offerto a più riprese una sistemazione stabile, ma quando l’accettava, nel giro di pochi giorni tornava al solito gradino, randagio per scelta. Isabella Scaramuzzi (Forza Italia), l’assessora ai Servizi sociali di Biella, si è quasi arrabbiata quando, durante la presentazione, ha sottolineato questo dettaglio: «Prima di lanciare accuse alle istituzioni o alle associazioni che lasciano la gente per strada, si tenga presente che non possiamo costringere nessuno ad accettare la sistemazione che offriamo». Sembra sia un caso simile quello che ha raccontato La Provincia di Biella nel titolo principale del giornale di mercoledì: c’è un uomo che passa le notti sulla panca di una fermata del bus di via La Marmora. L’anno scorso aveva scelto i portici dall’altra parte della strada, con gli abitanti della zona che ogni tanto gli avevano lasciato coperte e generi di conforto. E, come l’anno scorso, ogni tentativo di aiuto sembra essere stato riempito al mittente. Accetta solo il sostegno di chi passa lì accanto. Una testimonianza su La Provincia di Biella lo racconta: «Ho iniziato a portargli qualcosa da mangiare alla sera: qualche panino, delle brioches o del latte caldo. Gli ho anche portato indumenti di lana caldi e coperte per proteggersi la notte». Allo stesso testimone ha detto di aver avuto una brutta esperienza al dormitorio e per questo preferisce non tornarci. Ha lavorato nei ristoranti anche all’estero, come ha raccontato: «Gli mancano due anni per maturare la pensione e per ora non potrebbe permettersi di pagare un affitto». L’aiuto è anche istituzionale: sottolinea, il testimone, che anche i carabinieri, chiamati per una sera, gli hanno portato qualche panino. «Ogni mattina» aggiunge «passo dove dorme con il timore che gli sia capitato qualcosa di spiacevole». Anche ieri sera era sdraiato sotto la stessa pensilina. Per aiutare “Emergenza freddo” attraverso la raccolta fondi, l’Iban per le donazioni è IT02M0608522300000013890039.
Ipse dixit
“Delmastro, la domanda è una sola: ma lei a capodanno che fa?”
[Risata] “Se hai coraggio vieni con me”(Dal minivideo con altrettanto mini-intervista ad Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia, pubblicato dalla pagina Instagram “The Journalai”, collettivo che produce anche il podcast “Zero titoli”)
Luogocomunismo
«Biella, 43mila abitanti nell’angolo in alto a destra del Piemonte, lo precisiamo perché è località di cui normalmente non si sente mai parlare»: chissenefrega se nella cronaca mascherata da commento sarcastico di Alberto Mattioli siamo di nuovo finiti un po’ alla berlina per quella luce di Natale un po’ americana ma pure un po’ nostalgica di piazza La Marmora. Era nel destino dal minuto zero della polemica sulla luminaria inopportuna con involontario richiamo a un manipolo di sanguinari torturatori davanti a villa Schneider, dove si torturava davvero dal 1943 al 1945: questione di tempo e un giornale o una tv a diffusione nazionale si sarebbero occupati del caso Xmas. Lo ha fatto, giustappunto, il Quotidiano Nazionale, dorso generalista che raggruppa le testate Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno. Il pezzo racconta e percula, con un colpo al sindaco fratello d’Italia e uno a chi ha visto il male nell’innocuo augurio natalizio. Ma lassù all’inizio c’è quella frase malefica che tira un secchio di acqua gelida su mesi, o forse anni, di costruzione di un’immagine di territorio, che somigliasse a una cartolina buona per i visitatori. I turisti salgono di numero? Ci sono i manifestoni con le vedute del Biellese perfino a Milano? Si vedono le targhe della Lombardia parcheggiare attorno al Ricetto per portare la letterina a Babbo Natale nel borgo medievale? Tutto inutile, tutto seppellito dalla frasetta che perpetua il vecchio luogo comune: dove sia Biella, è meglio se te lo spiego perché non se ne sente parlare mai. Che poi il concetto è opinabile: l’inchino a Salvini dell’aspirante sindaco, il caso della cittadinanza mancata a Liliana Segre, più di recente uno sparo al veglione di fine anno a Rosazza ci hanno pur consegnato agli onori delle cronache, anche se forse non nel modo che preferiremmo. Ma forse dietro al luogo comune c’è anche un fondino di verità di cui meglio faremmo a tenere conto come biellesi: siam quelli che finiscono nell’intrattenimento di Rai2 e la conduttrice suggerisce di assaggiare polenta e osei. Qualcuno osa immaginare che la stessa conduttrice un po’ svagata, trovandosi ad Alba, avrebbe consigliato le ostriche al posto del tartufo? Lunga è la strada per avere un’immagine consolidata e bella da mostrare. E, soprattutto, nota ai più. Dovremo lavorarci ancora.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella il centro commerciale Gli Orsi ospita come l’anno scorso il trofeo Città di Biella di scherma. Si tratta di un’esibizione di sciabola di alto livello con, in campo maschile, l’azzurro plurimedagliato alle Olimpiadi Luigi Samele con il compagno di Nazionale (e di medaglia d’argento a squadre a Parigi) Luca Curatoli. In campo femminile l’italiana Eloisa Passaro affronta la superstar ucraina Olga Kharlan, oro a squadre ai Giochi parigini e fidanzata di Samele. L’ingresso è libero
Oggi alle 18 a Biella si apre la mostra dedicata a Placido Castaldi allo Spazio cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. L’esposizione delle incisioni dell’artista biellese saranno a disposizione del pubblico fino al 9 febbraio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 alle 17,30 e il sabato e domenica dalle 16 alle 19
Oggi alle 18,30 a Biella è in programma l’incontro dal titolo “Osservare l’inconfessabile alla galleria d’arte Bi-Box di via Italia: Pietro Baroni, protagonista della mostra in corso alla galleria, dialogherà con la scrittrice Laura Campiglio, la podcaster Debora Campanella e lo sceneggiatore Cristian Micheletti. Modera Irene Finiguerra. Alle 20 si apre la mostra “Biella in tinello” ideata da Andrea Dalla Fontana
Oggi alle 20,30 a Biella il teatro Don Minzoni ospita il concerto di Natale dell’associazione giovanile diocesana Hope Club: suonano i Jail Jam, band formatasi tra persone che hanno vissuto l’esperienza del carcere. E proprio ai progetti riferiti al carcere dell’associazione andranno le offerte raccolte all’ingresso
Oggi alle 20,30 al Piazzo l’inviato di guerra de La Stampa Domenico Quirico è l’ospite dell’associazione Pericle per parlare di Medio Oriente e della sua delicata situazione. L’appuntamento è a palazzo Ferrero
Oggi alle 20,30 a Cossato un concerto-tributo a Fabrizio De Andrè andrà in scena al teatro comunale. I protagonisti sono Nicola Boschetti alla chitarra, Dario Retegno al violino e Marcello Mantovani al piano. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 al Piazzo l’attrice Elisa Lombardi è la protagonista di una pièce teatrale dedicata alla Deposizione di Caravaggio. Sarà accompagnata dalla musica del Perosiensemble. Organizza e ospita, a palazzo Gromo Losa, l’Accademia Perosi
Oggi alle 21 a Gaglianico l’auditorium comunale di via XX Settembre è la sede di un altro appuntamento della settimana dedicata alla raccolta fondi per Telethon: si esibiranno i Geo, acronimo di “Genitori e oltre”
Oggi alle 21 a Sagliano comincia il tour dello spettacolo dedicato a Guglielmo Marconi messo in scena da Teatrando, con gli intermezzi di approfondimento dello storico Danilo Craveia. Il palco sarà la Domus Laetitiae. L’ingresso è gratis
Oggi alle 21,30 a Valdengo si respira aria degli anni Ottanta al dancing La Peschiera dove canterà Den Harrow. Biglietti a 20 euro, con possibilità di aggiungere l’apericena a partire dalle 20 a 40 euro, ma solo prenotandosi in anticipo
Inter-Libertas
Negli anni Ottanta la Libertas, società calcistica nata per il solo settore giovanile a Biella, cambiò logo e nome per qualche stagione. Diventò Inter-Libertas, a sottolineare anche con un biscione nerazzurro sullo stemma l’affiliazione al club milanese, a dispetto del passato rossonero e milanista del presidente, fondatore e allenatore, il compianto Nino Cortese. L’intesa consentiva una sorta di corsia preferenziale per i talenti biellesi per provare a cercare un posticino nel calcio che conta. Già nel 1983 un appena tredicenne Stefano Doria viaggiò verso la Lombardia per assaggiare l’esperienza nelle giovanili nerazzurre. Ma fu più lunga la strada che percorse Andrea Zanchetta una manciata di anni dopo: anche lui arrivò all’Inter quattordicenne, dal vivaio della Libertas. Ci restò fino alla prima squadra per poi mettere insieme una brillante carriera tra serie A e B con Foggia, Chievo, Reggina, Vicenza, Lecce (di cui fu capitano) e Cremonese. Oggi è allenatore specializzato nelle categorie giovanili e da quest’anno è il tecnico dell’Inter Primavera. La sua squadra sta dominando a punteggio pieno il girone preliminare della Champions League giovanile, un primato mantenuto anche grazie alla vittoria di martedì in Germania sul Bayer Leverkusen. A firmare il gol decisivo, con un destro da fuori area, un promettente centrocampista con la maglia numero 4 che, dopo la rete, ha fatto una lunga corsa fino alla panchina per dedicare il primo abbraccio al mister. Quel giocatore, un po’ fuori fuoco nel fotogramma qui sopra, è Mattia Zanchetta, classe 2006, secondogenito di Andrea Zanchetta e punto fermo della Primavera dell’Inter come lo era stato il papà. «Non nego che sono contento per il gol di Mattia» è stato il commento nel dopogara dell’allenatore-genitore. «Lo cercava da tempo, è stato bravo». Così il figlio Mattia: «L’abbraccio con papà? Mi ha aiutato molto in questi due anni, sono migliorato come calciatore e lo ringrazio». Anche il primogenito di casa Zanchetta è calciatore: si chiama Federico, ha 22 anni e milita nell’Olbia in serie D.