Sicuri?
C’è uno sciopero di due ore oggi, le ultime di ogni turno, proclamato da Cgil e Uil nel settore edilizia: la protesta è per chiedere sicurezza sui luoghi di lavoro, sulla spinta della tragedia di Firenze dove cinque operai hanno perso la vita nel cantiere di un supermercato, schiacciati da una trave di cemento armato. Mancate regole, mancato rispetto di orari e contratti, assenza di controlli sono tra le carenze che fanno alzare la voce ai sindacati. Cgil e Uil hanno preso posizione anche attraverso le loro segreterie provinciali: «Basta parlare di cordoglio. Massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non di fatalità». La situazione nel Biellese è in miglioramento, almeno per quanto concerne il numero degli infortuni. Ma il 2023 ha portato quattro morti, la maggioranza dei quali proprio in incidenti legati all’edilizia, come il giovane marito e padre vittima di una caduta da un capannone a Masserano. Scende invece il numero degli episodi denunciati all’Inail: da 1.275 a 1.132. «Ma è ancora superiore al migliaio» sottolinea Daniele Mason, delegato alla sicurezza per la Cgil, «a conferma della drammaticità della situazione. A scorrere i numeri, inoltre, lascia molto sorpresi la quantità di denunce per malattie professionali: solo 50 nel corso dello scorso anno. Una cifra assolutamente incomprensibile che, quasi certamente, rivela la paura di molti lavoratori nel denunciare quanto capita loro, per paura di ritorsioni o addirittura per il timore di perdere il lavoro. Questo rapporto infatti non è credibile né verosimile». Preoccupa anche l’età media alta (forse inevitabilmente vista la situazione demografica in provincia) di chi si ferisce: «Su oltre 43mila infortuni sul lavoro in un anno in Piemonte» osserva Mason «quasi 15mila sono stati subiti da lavoratori con più di 50 anni». In occasione della festa dei lavoratori dell’anno scorso la Cgil snocciolò i numeri dei controlli: più di 16mila aziende iscritte al registro delle imprese in provincia, ma solo quattro tecnici dello Spresal, il servizio dell’azienda sanitaria che si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro, e otto ispettori dell’Inail.
Ipse dixit
“Oggi dall’istituto escono 70-90 diplomati l’anno, il tasso di occupazione è al 95% e il rimanente 5% decide di continuare a studiare. Mancano due generazioni di tecnici in tutti gli step della filiera. Noi siamo una prima risposta. […] Non c’è famiglia che non abbia un disoccupato o cassintegrato del tessile e questo a lungo ha pesato. Dieci anni fa quando andavo nelle scuole a parlare dell’Its nessun genitore voleva che ui figli finissero a lavorare la lana: c’erano state troppe crisi”
(Silvia Moglia, direttrice dell’Istituto tecnico superiore tessile-moda-abbigliamento di Biella, a “Specchio”, il settimanale domenicale de La Stampa)
La solita brutta notizia sui treni
In realtà sono due le notizie poco positive che popolano l’aggiornamento di questa rubrica ormai periodica. Una arriva dal rapporto annuale Pendolaria sul trasporto ferroviario, redatto da Legambiente. Come nel recente passato le tratte biellesi sono in fondo alla classifica di efficienza per almeno due ordini di problemi: i ritardi e il numero insufficiente di treni a disposizione dei viaggiatori. L’analisi sottolinea la «scarsa qualità del trasporto visti i frequenti ritardi e guasti» e, nonostante il piccolo passo avanti nello sblocco dei finanziamenti per elettrificare la linea fino a Novara, evidenzia come siano migliorie inutili se non supportate da un’attenzione migliore all’utenza: «Anche le elettrificazioni servono a poco se il servizio rimane scarso» dice il rapporto citando il caso della Biella-Santhià. «Il problema di fondo» si legge su Pendolaria «è un servizio insufficiente per numero di corse da e verso Torino, Milano, Novara sia nei confronti dei pendolari che dei turisti e l'impossibilità di usare il treno per fruire di attività culturali, per l'assenza delle corse serali». L’altra cattiva notizia arriva dalla vicina Vercelli e riguarda la tratta Torino-Milano, la più usata dai biellesi che non salgono sui pochissimi diretti verso il capoluogo piemontese e sono obbligati a cambiare a Santhià o a Novara per raggiungere quello lombardo. Dall’inizio dell’anno dei treni più nuovi, i cosiddetti Rock, erano stati destinati alla linea ma sono spariti dopo poche settimane. La ragione è stata spiegata dall’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi (Lega): «Non sono spariti: i primi a beneficiarne sono stati proprio i pendolari della Torino-Milano» ha detto in una dichiarazione riportata da La Stampa. «Ora sono a beneficio di altri colleghi pendolari, su altre tratte, ad esempio la Pinerolo-Torino. Aprendo nuove linee, non riusciamo a mettere tutti i Rock sulla Torino-Milano». Il chiarimento non ha soddisfatto per nulla i viaggiatori: «Prima ci viene dato il contentino e poi ci viene tolto? Avrebbero però potuto aspettare le altre tratte, visto che la Torino-Milano era stata scelta come apripista e, aggiungiamo noi, è la tratta che obiettivamente ne aveva più bisogno, sia per numero di viaggiatori quotidiani che per condizioni del materiale». Secondo i pendolari vercellesi, la decisione della Regione «evidenzia una gestione torinocentrica dove esistono viaggiatori di serie A e di serie B: a questi ultimi vengono sottratti treni nuovi e confortevoli, ma non viene tolto un solo euro dall'abbonamento».
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Cossato il ciclo degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca propone la conferenza di Antonella Stefanuzzi che parlerà di letteratura sul tema “Oscar Wilde e Dorian Gray: dalla bellezza all’eternità”. L’ingresso nella sede di via Martiri della Libertà 14 è libero
Oggi alle 20,45 a Biella la stagione teatrale cittadina si riapre al cabaret con lo spettacolo di Francesco Cicchella, comico napoletano specializzato in imitazioni e parodie dal mondo della musica, che sarà dal vivo grazie a un gruppo che lo accompagnerà sul palco dell’Odeon. Biglietti da 27,50 a 41 euro ancora a disposizione in tutti i settori a questo link
Oggi alle 21 a Candelo al cinema Verdi la rassegna di film “In quota”, realizzata in collaborazione con il Cai, propone la proiezione di due documentari: “Il sentiero invisibile” (Italia, 2022) di Pietro Bagnara che sarà ospite della serata e “Ripartire da zero” (Italia, 2023) di Marco Busacca che racconta l’impresa cicloalpinistica di Omar Oprandi, anche lui ospite a Candelo, a cinquanta giorni da un intervento chirurgico all’anca
Marisol al serale
«Mi sento elettrizzata e tanto fortunata di essere qua a diciott’anni»: sono le parole di Marisol Castellanos, la ballerina biellese di Amici, il talent show-scuola di spettacolo di Mediaset, mentre indossava la felpa color oro. È il simbolo di chi è degno di “andare al serale”, cioè di accedere alla fase finale della trasmissione che andrà in onda il sabato sera nella seconda metà di marzo e che è (talvolta) la porta verso il successo vero. Un esempio? Due dei tre posti sul podio a Sanremo 2024 sono andati a cantanti uscite da lì, Angelina Mango e Annalisa. La gioia della giovane ballerina è diventata commozione quando l’insegnante Alessandra Celentano, nota per la sua intransigenza, l’ha riempita di complimenti in diretta: «È veramente un elemento speciale, bellissima e dotata». La gioia dell’allieva dell’istituto Bona (anche se quest’anno ha visto pochissimo le aule di via Gramsci) è condivisa dalla famiglia, con il padre di origine cubana e la madre biellese, Silvia Diliddo, che, a La Stampa, ha spiegato le sue emozioni: «Siamo orgogliosi di lei, in cuor nostro sapevamo che ha un talento e una passione unica. E vederla felice mi fa commuovere ogni volta». La distanza è un peso necessario, date le prospettive come lo stage che a giugno la vedrà studiare per cinque settimane alla Alvin Ailey School di New York: «Possiamo sentirci solo un paio di volte alla settimana» prosegue la madre «e ci vediamo poco: è venuta a casa a Natale e poi è subito tornata a Roma».