Sotto il downburst
Sembra che ci si debba abituare ai downburst, quelli che sembrano trombe d’aria ma non lo sono. Uno di loro, per esempio, ha causato i danni registrati tra Biella e Chiavazza mercoledì pomeriggio con piante cadute e tetti scoperchiati. La differenza dal punto di vista meteorologico è che i venti non formano turbini pericolosi ma soffiano in modo lineare, espandendosi a raggio quando l’aria fredda che accompagna un forte temporale scende molto rapidamente al suolo dopo l’impatto con quella calda delle temperature alte (sempre più alte, dicono le statistiche) dell’estate. I dati delle stazioni meteo parlano di raffiche dai 90 ai 102 chilometri all’ora secondo la rete di anemometri dell’Arpa Piemonte mentre sulla città, cuore della tempesta, sono caduti 40,9 millimetri di pioggia in un’ora. Il temporale violento ha avuto intensità differenti sul territorio: a Bielmonte i millimetri di pioggia sono stati appena 20,1, a Oropa 8,2. A Borgosesia la tempesta ha costretto otto famiglie a passare una notte fuori casa. A Torino, dove le nubi minacciose sono arrivate prima, si sono viste scene surreali di auto cercare riparo invadendo i portici per risparmiare alle carrozzerie e ai parabrezza i danni della grandine. Secondo le statistiche di Cittaclima, la raccolta di dati di Legambiente per tenere sotto controllo i fenomeni meteorologici estremi, il Piemonte ha già fatto i conti con quattordici di loro dall’inizio dell’anno, tre dei quali nel Biellese: i due giorni di forti piogge con allagamenti e frane di marzo, la tromba d’aria che ha danneggiato la Burcina il 21 giugno e oggi il downburst con i segni del suo passaggio concentrati soprattutto tra la città e Chiavazza. Dodici dei quattordici eventi estremi si sono verificati dal 20 luglio in poi, senza dimenticare quello che è avvenuto nella vicina Valle d’Aosta con i danni ingenti tra Cervinia e Cogne.
Ipse dixit
“Protestate, chiedete una mano, pretendete che le istituzioni vi garantiscano contesti decenti, ma non uccidetevi”
(Sonia Caronni, garante dei diritti dei detenuti, al presidio di protesta di ieri davanti al carcere di Biella. Le sue parole sono state riportate da Paolo Furia, consigliere comunale del Pd)
Alzare la voce sui treni
Emanuele Ramella Pralungo ci riprova: l’estate nera dei treni (dopo una primavera nera, un inverno nero eccetera) ha convinto il presidente della Provincia a prendere carta e penna e scrivere alla Regione per chiedere aiuto. Il suo intervento, pubblicato anche da Eco di Biella, vorrebbe dare la sveglia alle province vicine di Vercelli e Novara sul problema dei passaggi a livello lungo la tratta verso Novara, quella che, se anche venisse elettrificata, andrebbe veloce (cioè piano) come con le motrici a gasolio per colpa dei troppi attraversamenti stradali dei binari. Nel documento inviato all’assessore riconfermato ai Trasporti Marco Gabusi (Forza Italia), Ramella Pralungo ricorda in sintesi i guai delle ultime settimane: «Sono stati riscontrati continui disagi e corse cancellate principalmente a causa delle continue problematiche ai passaggi a livello, principalmente in territorio vercellese e novarese. Per i pendolari è quasi impossibile viaggiare». Le intese per ridurne il numero risalgono al 2021 e Biella ha fatto la sua parte, come ricorda il presidente della Provincia, eliminando «i primi passaggi a livello che non hanno necessità di investimenti per la realizzazione di una viabilità alternativa». Restano gli altri che necessitano di modifiche più impattanti fino a quelli che richiedono opere come sovrappassi o sottopassi, sulla falsariga di quelli realizzati nei decenni scorsi a Vigliano e Candelo: «Il nostro territorio è ancora in attesa di avere ulteriori risposte e aggiornamenti». Ma l’appello alla Regione riguarda anche i territori confinanti: «Per quanto riguarda le province di Vercelli e Novara, nessun piano per la soppressione dei passaggi a livello è stato sottoscritto». Le risposte ottenute alle sollecitazioni biellesi sono state parziali, per quanto riguarda Novara, o non ci sono state proprio come è accaduto con Vercelli. «Sono quindi nuovamente a richiedere» ribadisce Ramella Pralungo «se sono stati fatti passi in avanti, se sono state avviate ulteriori interlocuzioni e se sono disponibili aggiornamenti». Il guaio è che ciò che per Biella è fondamentale, cioè collegarsi nel modo più rapido possibile alle tratte per Milano e Torino, per Vercelli e Novara, che hanno la linea interregionale sotto casa, non lo è affatto. Anzi, sopprimere passaggi a livello potrebbe scontentare residenti, agricoltori, sindaci. Silenzio e immobilismo sono la conseguenza.
Cosa succede in città
Oggi alle 11 a Bielmonte torna a sconfinare nella valle vicina il Piedicavallo festival: al rifugio Monte Marca il Quintetto Promenade suonerà musiche di Mozart, Verdi, Rossini e Puccini. L’ingresso è a offerta libera
Oggi alle 14 circa a Cossato apre il luna park in piazza Croce Rossa, tradizionale appuntamento della festa patronale dell’Assunta. Le giostre resteranno in città fino a domenica 25
Oggi alle 18,30 a Cavaglià si apre l’edizione numero 506 della Festa dei giovani. La prima giornata è legata anche al cerimoniale con il saluto alle autorità, l’investitura del priore Giulio Macchieraldo e dei “dedicati” (i bambini che lo accompagnano) e l’omaggio del tradizionale sonetto. Alle 21,30 l’inaugurazione ufficiale è con una sfilata per le vie del paese. Dalle 22,30 serata disco per festeggiare con dj Seven
Oggi alle 19 a Valle San Nicolao riprende la festa all’Arci di Brovato: pasta alla norma e porchetta sono i piatti forti del menu mentre per la musica si segnala una serata speciale dedicata agli Abba
Oggi alle 21 a Ponderano la chiesa parrocchiale di San Lorenzo ospita un concerto di musica sacra per la rassegna “Pioggia di stelle” organizzata dalla Pro loco: la mezzosoprano Valeria Gruppi e il trombettista Niccolò Ricciardi saranno accompagnati all’organo da Beniamino Calciati. L’ingresso è libero
Oggi alle 21 circa a Valdilana c’è il primo appuntamento con le stelle cadenti proposto dall’Unione biellese astrofili che ha scelto quattro luoghi lontani dall’inquinamento luminoso per osservare lo spettacolo della notte di San Lorenzo. Il primo è al santuario della Brughiera
Oggi alle 21 a Magnano riprende il programma del festival di musica antica alla chiesa di San Secondo: suonerà l’Ensemble Passi Sparsi con la soprano Martha Rook, la mezzo soprano Cora Mariani, il tenore Neri Landi, il basso Lorenzo Tosi accompagnati da Tommaso Tarsi al liuto. L’ingresso è a offerta libera. È suggerito prenotare i posti seguendo questo link
Oggi alle 21 a Oropa torna a sedersi all’organo della basilica antica il maestro Sebastiano Domina per un concerto in cui eseguirà musiche sacre da Franck a Mendelssohn, da Wagner a Magri. L’ingresso è libero
Una cosa al giorno sulle Olimpiadi
Massimo Stano con un guaio alla caviglia, Antonella Palmisano debilitata dalla febbre e dal conornavirus, eppure sesti al mondo in una disciplina al debutto olimpico come la staffetta di marcia a coppie sulla distanza della maratona: date le condizioni di partenza, i due ori di Tokyo possono essere fieri di se stessi anche se, al 100 per cento, avrebbero certamente puntato alla medaglia. Stano e Palmisano, entrambi pugliesi, aperti e sorridenti, sono stati ospiti del circuito Città di Biella nel 2021 che, grazie alla loro presenza, tornò ad aprirsi alla marcia come aveva fatto negli anni dei successi della camburzanese Elisabetta Perrone.
La foto del giorno
Si è parlato molto di ministri e social network per lo strafalcione comparso sull’account di Gennaro Sangiuliano, responsabile della Cultura, con un calcolo sbagliato di anni e secoli dalla fondazione di Napoli. Quel post con figuraccia sembra abbia portato alle dimissioni del responsabile dei canali social del ministro, dimissioni accettate come lui stesso ha comunicato attirandosi un altro po’ di polemiche addosso. Questa immagine di un pensoso Gilberto Pichetto è stata invece pubblicata più o meno alle 20 di mercoledì sera. Non è servita a introdurre un tema nazionale ma a parlare di un episodio localissimo: il nubifragio che ha colpito Biella nel pomeriggio, poche ore prima del post pichettiano. «Ho sentito al telefono il sindaco della città di Biella Marzio Olivero» si legge nella didascalia all’immagine su Instagram «per avere aggiornamenti sui danni causati dalla improvvisa e violenta ondata di maltempo che ha interessato la provincia piemontese». Ragionando sulla comunicazione politica e le sue regole, la domanda spontanea è: perché? Le cronache dicono che, per esempio, è successo di peggio nella vicina Borgosesia ma l’eventuale telefonata al sindaco non è stata resa pubblica. C’era un’esigenza di manifestare vicinanza alla terra natale, benché i voti che lo hanno portato in Parlamento siano arrivati dalla provincia di Torino, nel collegio uninominale di Chieri e Moncalieri? Può darsi, ma perché usare un’immagine palesemente costruita? Risulta difficile credere che il social media manager di Pichetto fosse lì nel momento esatto in cui il ministro telefonava al sindaco. Così l’effetto attenzione si tramuta in effetto esibizionismo e forse diventa controproducente.