Spiegarla ai giovani
A Biella non c’è allarme per il crimine tra i giovanissimi: lo ha scritto sul numero di martedì Il Biellese, in un articolo che prende spunto dalla cronaca recente (gli stupri di Caivano e Palermo, l’omicidio per un parcheggio a Napoli, su un altro livello i calci a una capretta ad Anagni) per analizzare gli scarni dati dei ragazzi e delle ragazze che hanno oltrepassato i limiti in provincia: una ventina di segnalazioni alla Prefettura per detenzione di sostanze stupefacenti (il classico spinello in tasca, non per spaccio ma per uso personale), una manciata di denunce per furto a carico di minorenni arrivati da fuori provincia e in compagnia di maggiorenni. E basta. Al bisettimanale lo spunto è servito per una doppia pagina di analisi, nella quale intervengono uno psicologo che parla di aggressività sui social, due presidi che sottolineano la diffusa mancanza di rispetto a causa della scarsa educazione in famiglia, il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo che presenta una pur meritoria iniziativa, fondi pubblici per finanziare corsi e progetti perché le “bravate” non diventino qualcosa di più grosso. Su un altro tema, quello della scuola e del lavoro che spesso non si trova, ha parlato su Il Sole 24 Ore il vicepresidente di Confindustria Gianni Brugnoli che, dicendosi felice del disegno di legge del Governo per valorizzare le scuole tecniche, ha sottolineato l’importanza di far entrare gli imprenditori in classe: «Voglio subito essere chiaro: non ci metteremo a insegnare latino, filosofia, italiano, ma potenzieremo didattica laboratoriale e offriremo contenuti estremamente tecnici e aggiornati, dove siamo ben preparati, visto che ogni giorno nelle nostre fabbriche viviamo le innovazioni e le rivoluzioni in atto. Insomma, l'azienda è luogo di lavoro ma anche di formazione e avere la possibilità di trasferire ai nostri ragazzi tutto ciò fuori da stabilimenti e uffici lo ritengo un grande successo per tutta l'industria italiana».
Chi manca in questa platea? Risposta facile: i giovani, categoria che definirla così con il nome collettivo è già un errore. Ne fanno parte quelli che hanno appena iniziato le superiori e quelli a metà del guado dell’università, gli allievi delle scuole professionali e quelli che traducono greco in un liceo classico, coloro che si dividono tra scuola, studio di una seconda lingua e uno sport a livello agonistico e coloro che danno la loro forma ai cuscini di un divano, solitari e timidi. I giovani non sono, insomma, una miniera dove basta scavare e arriva il carbone per alimentare le macchine a vapore. Sono individui con le loro inclinazioni e le loro aspirazioni. Si amava dire che «non sono tutti dottori» per non sminuire carriere meno altolocate. Vale anche al contrario: non sono tutti tecnici di filatura, per restare a un esempio biellese. Scegliere una via lontana da se stessi, purché offra un lavoro sicuro, è garanzia di infelicità e probabilmente la generazione degli imprenditori di oggi, al netto di chi ha seguito le orme di padri e nonni nelle aziende di famiglia, ha preferito imboccare la sua strada e non quella tracciata da altri.
Chi ha meno di 25 anni, insieme alle ambizioni e alle aspirazioni, fa i conti anche con crucci, problemi e ostacoli. Nelle due pagine de Il Biellese e negli interventi confindustriali non se ne scorge gran traccia. Forse sarebbe bastata un’occhiata ai tre giorni di Ai miei tempi, salotto urbano autogestito accanto a Fuoriluogo nel parcheggio della funicolare. C’erano Nientedafare a Biella con i loro raduni di piazza, Hope Club che fa capo alla pastorale giovanile diocesana, un’etichetta che sostiene musicisti emergenti. C’era chi dipingeva e chi suonava la chitarra. E ci sono state tre tavole rotonde su temi che hanno scelto direttamente gli organizzatori. I temi: rapporto con la scuola e gli insegnanti, tossicodipendenza e riduzione del danno, educazione sessuale. Ci sono andati anche degli adulti a parlare. Ma li hanno invitati loro, senza che qualcuno gliela spiegasse da lontano, dando anche la sensazione di farlo da un pulpito.
Ipse dixit
“Non è un mistero che io avrei fatto altre scelte ma le decisioni, come è giusto che sia, vanno prese all’interno della Giunta. Avrei puntato, ad esempio, sul recupero del trenino Biella-Oropa, per incentivare il turismo e sul recupero del vecchio ospedale in centro città”
(Barbara Greggio, assessora al Turismo e ai rapporti con l’Unesco, in un’intervista a Eco di Biella, rispondendo a una domanda sui progetti presentati a Biella per ottenere fondi del Pnnr)
Per le Euro 5 sparisce il blocco ma non la protesta
È per le 15 di domani in piazza Martiri della Libertà a Biella l’appuntamento per la protesta contro il blocco per le auto diesel Euro 5 nei centri storici delle città piemontesi. Ma è un po’ tardi: la riunione di ieri del Consiglio dei ministri aveva all’ordine del giorno un provvedimento, preannunciato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, per rinviare di due anni lo stop alle auto a gasolio immatricolate dal 1 settembre 2009: «Siamo al Governo per mantenere gli impegni con i cittadini» ha esultato via social mercoledì sera il ministro biellese. Poco importa che, a firmare il provvedimento nel 2021, sia stato il suo compagno di partito (Forza Italia) Alberto Cirio in Regione, anche se nelle dichiarazioni politiche di questi giorni, da Matteo Salvini in giù, la colpa è tutta della solita Europa. Così come a Biella l’ordinanza del 2021 che fissava la data del 15 settembre 2023 per il blocco nel solo quadrilatero del centro storico fu sottoscritta da Claudio Corradino, a capo di una giunta pure di centrodestra. Nonostante questa precipitosa pezza a una decisione che, in due anni di tempo, nessuno si era sognato di contestare, la manifestazione di domani non è stata cancellata né rimodulata: il Comitato cittadini biellesi, sigla da 129 “mi piace” su Facebook dove si definisce “organizzazione no profit”, dà appuntamento in piazza Martiri per una raccolta di firme. Alle 16 partirà un corteo che percorrerà proprio i confini del quadrilatero del centro che sarebbe stato interessato dal provvedimento, percorrendo però le strade che sarebbero rimaste (e rimarranno) aperte a tutti i veicoli. Il comitato, sempre via social, scrive una nota in cui avvisa i cronisti che si presentassero a documentare la manifestazione dicendo che non parleranno con nessuno di loro: «Non siamo disposti ad estrapolazioni giornalistiche, pertanto valgono i comunicati che trovate su questa pagina». Tra i post del recente passato spiccano proteste contro la prossima introduzione del pagamento per il parcheggio dell’ospedale, per la discarica di amianto di Salussola e prese di posizione vicine ai temi no vax, come nell’esternazione di Ferragosto («Un augurio particolare va al nostro sindaco e a tutta l’amministrazione biellese, che passino questa giornata a contare le morti improvvise sul nostro territorio») o dell’11 agosto in cui, commentando l’istituzione di un osservatorio regionale nelle Marche, si scrive: «Ora speriamo che qualcuno lo faccia per il Piemonte ma senza limiti di età visto che il vaccino è stato imposto sotto ricatto ai cinquantenni».
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella torna quello che, al netto dei cambi di nome, tutti conoscono come il mercato europeo: le bancarelle con oggetti d’artigianato, curiosità e moltissimo cibo da strada dall’Italia e dal mondo saranno nella solita area di piazza Vittorio Veneto-viale Matteotti fino a domenica
Oggi alle 18 a Cossato si apre la Festa dell’Unità, appuntamento tra cibo e politica organizzato dal Partito democratico provinciale tra l’area del mercato coperto e la sala Pizzaguerra di villa Ranzoni dove, proprio alle 18, il deputato Federico Fornaro presenterà il suo libro “Il collasso della democrazia”. Alle 21 altra tavola rotonda con la parlamentare Chiara Gribaudo per parlare di lavoro e sicurezza
Oggi alle 20,30 al Piazzo torna “Back to Cancello”, la serata che trasforma piazza Cisterna in una discoteca in omaggio allo storico locale di vicolo del Bellone, aperto a fine anni Sessanta e chiuso una decina di anni fa. Metteranno dischi alcuni dei dj che animavano le notti del Cancello: Micro Dj, Zio Peter, Max Gabber, Andrea Vertigo con Giangi Manolibera (oggi professione tatuuatore) come vocalist. L’ingresso è libero ma la capienza massima della piazza è di mille persone, con accessi regolati dal personale di sicurezza. Si ballerà fino a mezzanotte e 59 minuti
Oggi alle 20,30 a Biella la Biblioteca Civica aprirà le sue porte fuori orario per la presentazione del libro “Vita da legionario”, scritto da Danilo Pagliaro, a lungo arruolato nelle file della Legione Straniera, corpo volontario istituito dall’esercito francese. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 a Candelo una serata musicale animerà il Ricetto: suoneranno i Break e gli Intlights, gruppi formatisi alla scuola Sonoria di Cossato, e chiuderà dalle 22,30 Dj Perry alla console. Ingresso libero
Oggi alle 21 a Miagliano al lanificio Botto l’associazione Storie di Piazza metterà in scena “Il maestro”, tratto dal racconto di Mario Soldati “L’osteria di Cavaglià”. L’interprete è Davide Ingannamorte, accompagnato dalle musiche di Zaccaria Roj. Ci si prenota scrivendo via whatsapp al 351.8862836. Lo spettacolo sarà replicato domani alla stessa ora
Oggi alle 21 a Oropa sarà rappresentato lo spettacolo “Passo dopo passo: per grazia ricevuta”, un evento teatrale descritto come «sul tema del cammino verso i luoghi sacri e della devozione popolare». Lo spettacolo sarà nel chiostro della basilica antica (quindi attenzione all’aria frizzante della sera in montagna). L’ingresso è libero fino a esaurimento posti che vanno prenotati a questo link
La foto del giorno
Una videointervista che Newsbiella ha realizzato al sindaco del capoluogo Claudio Corradino ha permesso di scoprire un dettaglio curioso sul computer (acceso) del primo cittadino: è quello “istituzionale”, installato dal Comune nel suo ufficio, che come il testimone di una staffetta, viene passato da inquilino a inquilino di palazzo Oropa a ogni elezione. La scelta di “wallpaper”, l’immagine di sfondo sulla scrivania dello schermo, è stata però decisamente personale: come dimostra il fotogramma, tratto dalla chiacchierata con Mauro Benedetti (a destra), c’è una sua fotografia, sorridente e in giacca e cravatta.