Sui treni si litiga, sulle bici si tace
Biella, dice il Pd, è il capoluogo di provincia piemontese con meno treni diretti al giorno verso Torino e Milano (rispettivamente due e zero), superata anche da alcune città non capoluogo, da Fossano a Ivrea, da Alba a Valenza. Non che ci fosse bisogno di ribadirlo, soprattutto a chi vive da pendolare per studio o per lavoro. Ma sembrano lontani i tempi in cui allo stesso tavolo si erano sedute politica ed economia con piglio bipartisan per spingere verso l’elettrificazione almeno della tratta per Santhià. Quel risultato è stato raggiunto ma la linea è ancora vecchio stile, con il cambio necessario per quindici sui diciassette treni quotidiani di un giorno feriale verso Porta Nuova, Porta Susa o Lingotto. Oggi, che servirebbero corse veloci in più e una spinta perché i cavi elettrici arrivino anche fino a Novara, si litiga molto. Il Partito democratico accusa: «Non solo non vi sono i treni necessari, ma non vi è neanche allo studio un’ipotesi di un collegamento diretto efficiente». Michele Mosca, consigliere regionale della Lega, fa il portavoce del contrattacco del centrodestra: «Dov’erano nelle scorse legislature i consiglieri del Pd quando il resto del Piemonte occupava le tracce e programmava corse ottenendo un servizio migliore del nostro?». In pratica, dice Mosca, i binari sono così trafficati che per più Biella-Torino non c’è posto.
Treno è anche sinonimo di mobilità sostenibile. A questo proposito il territorio ha fatto registrare un altro passaggio a vuoto. C’era un progetto di Enerbit, la municipalizzata che si occupa di energia i cui azionisti sono gli enti locali biellesi: prevedeva un servizio di noleggio di dieci auto, 250 biciclette e 250 monopattini elettrici pronti dal 21 giugno per Biella e sette Comuni della prima cintura (Ponderano, Gaglianico, Sandigliano, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Candelo e Vigliano). Serviva solo una condizione, che i municipi coinvolti indicassero gli spazi per le stazioni d’interscambio. Non tutti lo hanno fatto e il progetto slitta almeno a settembre. «Sono arrabbiato» ha detto a La Stampa Paolo Maggia, presidente di Enerbit, sindaco di Gaglianico (e appassionato ciclista) «perché tutto era stato studiato proprio per lanciare il servizio nel primo giorno d’estate, la stagione in cui anche i turisti avrebbero potuto approfittarne. Ripartiremo a settembre con lo stesso entusiasmo».
Ipse dixit
“Per il mio nuovo lavoro nella filiale italiana di una casa editrice scientifica, ho fatto un primo colloquio con il manager italiano. Mi ha fatto i complimenti per il mio curriculum e poi ha detto che il mio orario andava dalle 9 alle 18, ma che avrebbe preferito che io fossi a disposizione e connessa dalle 8 alle 19. Poi ho fatto un secondo colloquio con il manager europeo, un inglese, da cui dipende anche quello italiano. Anche lui mi ha fatto i complimenti. Poi mi ha parlato degli orari di lavoro: dalle 9 alle 18, senza far cenno a supplementi, per cinque giorni alla settimana. Poi ha aggiunto che l’importante era che finissi il lavoro. Se ci fossi riuscita due ore prima, potevo spegnere. E se ci fossi riuscita in tre giorni anziché cinque, negli altri due potevo andare a giocare a golf”.
(Alice Pistono, biellese e divulgatrice scientifica)
Grazie di tutto, casa dei vaccini
Finirà sui libri di storia la campagna vaccinale per il coronavirus, momento di speranza verso una vita normale dopo mesi di ansia. Per i biellesi diventerà un luogo dei ricordi la fetta della vecchia sede Biverbanca di via Carso che da domani chiude i battenti, almeno con il suo ruolo di centro dove mettersi in fila e aspettare la propria dose, chiacchierando in sala d’attesa con il vicino seminascosto con la mascherina su pregi e difetti presunti di Moderna e Astrazeneca. Ci si potrà ancora vaccinare ma al centro prelievi dell’ospedale, il giovedì dalle 14 alle 16 senza necessità di prenotazione. Allo stesso modo sarà possibile effettuare i tamponi, dalle 8,15 alle 9,15 dal lunedì al venerdì all’ambulatorio di via Don Sturzo. L’Azienda sanitaria di Biella ha anche comunicato le statistiche di due anni e mezzo di vaccinazioni: da gennaio 2021 sono state iniettate 400.364 dosi, di cui 107.428 terze, 29.699 quarte e 6.337 quinte dosi. Il 76 per cento della popolazione della provincia risulta coperta con almeno due dosi e il 67 per cento con tre dosi.
Cosa succede in città
Oggi alle 21 a Biella il fotografo di Ivrea Simone Gaetano presenterà le sue immagini di natura e sport in un incontro del Biella Fotoclub. La sede è quella di via Monte Mucrone, già dell’associazione Pietro Micca
Oggi alle 21 a Occhieppo Superiore Graziana Bolengo, già responsabile dell’Archivio di Stato di Biella, terrà una conferenza dal titolo “Bugella e i suoi homines”, ultimo appuntamento del ciclo “Le radici dell’Europa”. L’incontro sarà alla biblioteca comunale a Villa Mossa
Oggi alle 21,15 a Candelo al cinema Verdi si proietta il film “Totò le heros” (Belgio-Francia-Germania, 1991) di Jaco van Dormael in versione restaurata e in lingua originale con i sottotitoli
La foto del giorno
Esiste un uomo di sport più felice del biellese Federico Barazzotto? Da direttore sportivo della Scuola Pallavolo Biellese ha appena vinto i playoff di serie C riportando in B2 una squadra maschile di volley della città. Poche settimane prima aveva esultato sulle gradinate dello stadio di Udine, con una sciarpa del Napoli al collo, fortunato testimone del giorno in cui la sua quadra del cuore di calcio ha rivinto lo scudetto. Emozionato il suo commento social dopo la partita: «Un popolo che aspettava da 33 anni. Una città che ha amanti in tutto il mondo. Uno dei quali in una piccola città piemontese che ha sofferto sfottò, sconfitte immeritate, momenti drammatici e momenti belli ma mai così belli come quello di oggi. Sono sempre stato diverso dagli altri calcisticamente parlando e per tanti anni anche solo definirsi tifoso del Napoli ti esponeva a prese in giro incredibili e a volte (troppo spesso) ad insulti gratuiti. Ma io sono sempre stato felice e fedele e innamorato. Stasera non c'è rivincita o rancore, noi napoletani non siamo così, siamo solo allegri, felici e pieni di lacrime come poche altre volte prima».