Sviluppo e coesione
Meglio prendersi la gloria che sentir sbuffare: deve aver pensato così la giunta regionale organizzando l’agenda di giovedì nel Biellese. Ben tre assessori erano coinvolti in appuntamenti in provincia. Ma Marco Gabusi, quello ai Trasporti, ha partecipato alla riunione del tavolo treni in teleconferenza dal suo ufficio di Torino. Gian Luca Vignale, responsabile della distribuzione delle risorse europee, invece ha partecipato a due incontri ad Andorno e a Gifflenga con una moltitudine di sindaci. E con lui c’erano anche la vicepresidente biellese del Piemonte, Elena Chiorino e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Era certamente meno rischioso metterci la faccia là dove si distribuivano risorse al territorio, rispetto alla discussione sulle ferrovie dove il sunto è che di risorse non ce ne sono. Ma quali risorse? E a che cosa serviranno? La prima domanda ha una risposta semplice: sono la fetta dei fondi Fsc, i fondi di sviluppo e coesione che l’Unione europea distribuisce agli Stati ogni sette anni, destinati al capitolo dello sviluppo delle cosiddette aree territoriali omogenee. Si tratta di 105 milioni suddivisi per 805 Comuni. Di questi, sono 64 quelli interessati tra Biellese e vicino Vercellese. Le due aree omogenee fanno capo la prima al Gal, il gruppo di azione locale che raggruppa i municipi della fascia montana biellese con Andorno come sede centrale, e la seconda a Gifflenga dove è sindaca la neo-vicepresidente della Provincia Elisa Pollero e dove si sono coalizzati i centri della Baraggia, al di qua e al di là del confine con il Vercellese. Si suddivideranno circa 8,4 milioni di euro a cui dovranno aggiungere il 10 per cento di co-finanziamento. I progetti interessati sono 73 e hanno ordini di grandezza medio-piccoli: da un massimo di 500mila euro a un minimo di 50mila euro. Dovranno riguardare gli ambiti più disparati, dai trasporti al turismo, dalla cultura alla salute, dall’ambiente alla digitalizzazione. Il dettaglio degli interventi finanziati, per ora, non è noto: non sono state diffuse schede dopo i due incontri di giovedì (a differenza di roboanti dichiarazioni dei politici presenti, quelle sì distribuite a larghe manciate) né si trovano sui documenti resi pubblici dalla Regione. Arriveranno, anche perché ogni intervento deve essere terminato e rendicontato entro il 2028. Questi 105 milioni, e gli oltre 8 finiti nel Biellese, sono solo una fetta dei fondi di sviluppo e coesione: il totale ottenuto dal Piemonte è di 819 milioni e già a dicembre, alla presentazione dell’intesa con lo Stato per la ripartizione delle risorse, erano stati annunciati altri interventi che i soldi dell’Europa finanzieranno, tra cui strumentazioni per l’ospedale (9 milioni di euro) e la trasformazione di palazzo Cisterna in un centro per impiego e formazione (12 milioni). Il denaro che arriverà sul territorio sfiora dunque i 30 milioni di euro. Nel precedente piano 2014-2020 il Biellese ne aveva ottenuto – indirettamente – ben di più ma soprattutto grazie ai 124 milioni accantonati per la realizzazione della superstrada Masserano-Ghemme, appaltata dopo anni e anni di attesa nell’estate del 2023.
Ipse dixit
“Sarebbe meglio che la consigliera Fasson guardasse un po’ di più fuori dalle finestre del suo ufficio milanese (o dal finestrino della sua automobile). A Carisio per prendere l’autostradale devi andarci in automobile e magari un’automobile non ce l’hai, perché non te la puoi permettere, o perché la usa un tuo familiare per spostarsi nel biellese, dove il trasporto pubblico comunque lascia a desiderare; e non è detto che tu abbia l’intenzione di chiedere un passaggio proprio alla consigliera Fasson. C’è da chiedersi se questo sia lo spirito con cui Fratelli d’Italia e tutta la maggioranza cittadina intendano affrontare l’inaugurazione di una nuova stagione di confronto con l’Agenzia piemontese per la mobilità, come si leggeva nel programma elettorale del sindaco Olivero. Se addirittura l’assessore regionale Gabusi riconosce la necessità di intervenire sul trasporto ferroviario per Biella, non ritiene la consigliera Fasson di dover andare oltre le proprie abitudini ed esigenze personali e attivarsi?”
(Andrea Basso, consigliere comunale del Partito Democratico, in replica all’intervista a La Stampa a Emanuela Fasson, collega di consiglio di Fratelli d’Italia, menzionata su “Ipse dixit” di ieri)
Gli elogi controvento al liceo classico
Comincia da Biella la riflessione della settimana di Silvia Avallone, la scrittrice di successo con radici in valle Cervo, co-titolare di una rubrica su Sette, la rivista abbinata al Corriere della Sera. «Un caro amico, insegnante al liceo classico di Biella dov’è nata la nostra amicizia, mi ha telefonato con voce sconsolata» è l’inizio del suo articolo. Lo scoramento deriva da un dato quasi matematico: nell’anno scolastico iniziato a settembre gli iscritti erano abbastanza per formare una sola classe prima. Si erano ridotte da tre a due anche nell’ultimo quinquennio. Ma una è forse il minimo storico da qualche lustro a questa parte. «La flessione» nota Avallone «non riguarda solo il nostro amato G. e Q. Sella bensì i licei classici in Italia e questo declino» aggiunge «non riesco a non leggerlo come un’ipoteca sul futuro». Da qui parte un elogio alla formazione di un istituto «che non è antiquato, serve eccome a trovare lavoro perché prepara benissimo all’università. Il greco e il latino sono lingue morte solo all’apparenza ma allenano la vita del pensiero al punto che permettono qualsiasi mestiere, e d’inventarne addirittura». E poi c’è una nota più, per così dire, sociologica: «Il classico mi ha insegnato che niente, a parte le trappole, è tutto subito. Uno dei miei sogni è che ci vadano sempre più adolescenti a innamorarsi di Catullo e Kant. In ogni centro, periferia e provincia, che il classico sia quel che la scuola dovrebbe sempre essere: il vero incontro tra persone in fioritura senza differenze di ceto, religione, sesso, il vero ascensore sociale». Hanno letto in tanti le sue parole anche perché, in un’era in cui in edicola ci vanno in pochi, è stata lei stessa a riprodurre la copia della pagina della rivista sui suoi social, “auto-piratandosi”. E tante sono state le reazioni, anche da Biella, con una predominanza di ex allievi nostalgici e plaudenti e una frangia di non liceali che si ricordano del solco invisibile con chi prediligeva altri percorsi di studi. Ma sono parole, ahilei, controvento, a Biella ancora più che altrove. E non è solo questione contingente, legata a qualità dell’insegnamento o durezza dei programmi da affrontare, anche se avranno un peso pure quelli se le porte accanto di scientifico o linguistico, che pure sono licei, accolgono un numero in crescita di studenti. Siamo nella città in cui il presidente di una delle massime istituzioni educative della provincia, Città Studi, pronunciò queste parole non più tardi di qualche mese fa: «Oggi» disse Ermanno Rondi «si tende a fare percorsi più nell'ambito umanistico e meno nell'ambito tecnico quando in realtà il mercato del lavoro è esattamente il contrario. Abbiamo una serie di scuole dominanti che portano avanti formazione teorica mentre avremmo bisogno di formazione professionale». Parole che sono l’amplificatore di quello che il mondo delle imprese sostiene da anni: manca manodopera per le fabbriche tessili e se c’è chi immagina a come “rendere sexy” le aziende storiche e nuove (termine inventato da Francesco Ferraris, già delegato all’educazione dell’Unione industriale), è evidente come si investa, tra pubblico e privato, su progetti di formazione che soddisfino questo fabbisogno, dall’istituto tecnico superiore Its Tam per moda e abbigliamento, il cui presidente non per caso è anche il direttore dell’Unione industriale stessa, alle accademie sovvenzionate dalla Regione e che hanno in Città Studi proprio la capofila. Al liceo classico restano le briciole di chi non si riesce a immaginare a tessere lana, scrivere nel linguaggio dei programmatori o fare quei calcoli che servono agli ingegneri, il tutto in un’Italia in cui, dati Ocse alla mano, chi si diploma a un tecnico o a un professionale è in numero maggiore rispetto ad altrove, il 40% contro il 23% dei Paesi censiti.
Cosa succede in città
Oggi alle 8,30 al santuario di San Giovanni il pittore Pablo T eseguirà dal vivo e davanti al pubblico l’ultima opera del ciclo “Le 7 parole di Gesù in croce”. La chiesa della valle Cervo diventerà così un atelier d’arte fino alle 12,30
Oggi alle 10 a Candelo si riaprono le porte del Borgo di Babbo Natale al Ricetto che accoglierà i visitatori fino alle 18. I biglietti sono a disposizione anche su internet a questo link. Chi ha meno di 12 anni entra gratis
Oggi alle 10 a Sordevolo torna l’appuntamento domenicale con il Mercatino degli angeli. Bancarelle e casette saranno a disposizione fino alle 18. Entrare costa due euro a persona con ingresso gratuito per chi ha meno di 13 anni e per i residenti in paese
Oggi alle 10 a Vigliano riapre “Era Natale”, mercatino natalizio a Villa Era con laboratori per bambini e degustazioni oltre alle bancarelle con prodotti artigianali. L’ingresso costa 7 euro ed è gratis per chi ha meno di 12 anni
Oggi alle 10,30 a Biella va in scena la seconda edizione della Corsa dei Babbi Natale, evento tra sport e solidarietà promosso dal Fondo Edo Tempia. La partenza e l’arrivo saranno dalla sede dell’associazione in via Malta 3. Gli iscritti riceveranno un cappello rosso da Babbo Natale da indossare lungo il percorso
Oggi alle 15,30 a Valdilana si apre il presepe gigante di Marchetto nell’omonima borgata di Mosso, con le sue 200 figure a grandezza naturale. Dopo il taglio del nastro, all’imbrunire, si accenderanno le luci. L’ingresso è a offerta libera, l’apertura è dalle 10 alle 22 tutti i giorni fino al 12 gennaio
Oggi alle 17 al Piazzo la sala conferenze di palazzo Gromo Losa ospiterà la la presentazione dei cortometraggi realizzati dal progetto “Contiamo su di noi” promosso dall’associazione Storie di Piazza. I film sono ambientati a Rosazza, Lessona e Cavaglià e ha coinvolto cinquanta ragazze e ragazzi, trenta volontari e dieci professionisti
Oggi alle 17,30 a Pettinengo prosegue la rassegna “Villa Piazzo in musica” con il concerto dal titolo “Supernovae, vita di una stella”. Nazareno Caputo eseguirà, suonando marimba, vibrafono e litofono, musiche di Vincenzo Galilei e Domenico Scarlatti. Biglietti da 5 a 15 euro
Oggi alle 21 a Viverone la chiesa di Santa Maria Assunta ospiterà il concerto del coro “100% misto made in Biella”. L’ingresso è libero
La domenica sportiva
Oggi alle 14,30 a Volpiano la Biellese gioca in trasferta con il Volpiano Pianese per il campionato di Eccellenza maschile di calcio. I bianconeri sono ancora in vetta alla classifica nonostante la sconfitta in casa della settimana scorsa con il Verbania
Oggi alle 17,30 a Biella torna in campo la Juventus Next Gen nel campionato di serie C maschile di calcio: l’avversaria di turno è il Taranto, ultima in classifica mentre i bianconeri sono penultimi. Si gioca allo stadio La Marmora-Pozzo. Biglietti da 1 a 10 euro a disposizione anche via internet a questo link
La foto del giorno
Viola Scalzo ha undici anni ma ha già cantato alla televisione e, da martedì scorso, sul piccolo ma nobile palcoscenico del Biella Jazz Club. La giovanissima è originaria di Magnano e la passione per la musica l’ha portata alla partecipazione a “Io canto”, spettacolo dei talenti di Mediaset che, come buona parte delle trasmissioni del genere, prevede una classifica di gradimento e di merito. La seconda è stata stilata dai giudici in studio, l’altra dipendeva dal pubblico. In un’intervista a La Stampa, a trasmissione in corso, si è definita appassionata di musical e decisamente emozionata per il debutto sulle tv nazionali al cospetto di Gerry Scotti: «È stata un’emozione unica cantare su quel palco che vedevo in tv ed esibirmi davanti a quei famosi cantanti. È stato anche molto divertente. Siamo tutti amici perché ci unisce lo stesso sogno, diventare dei cantanti. Per questo il momento più brutto è stato quello dell’eliminazione. Abbiamo pianto tutti». A sogno finito con l’eliminazione decretata nella quarta puntata, la musica non si è fermata. Al Biella Jazz Club si è esibita nella serata dell’ultimo martedì del mese, dedicata alla jam session. Nella foto sorride sul palco di palazzo Ferrero con il presidente del club Max Tempia, uno che di tv se ne intende, avendo suonato il pianoforte per anni al Maurizio Costanzo Show.