Ti ricordi la storia del guado?

Servirono due mesi per costruire il guado e almeno tre per decidere se e come farlo. Il manufatto stradale più invocato e desiderato dai biellesi nelle ultime 48 ore risale al 1993-1994, il periodo in cui Biella vide sgretolarsi sotto i colpi della piena del torrente Cervo il ponte della tangenziale. Scampato il pericolo (il viadotto crollò poco dopo essere stato chiuso al traffico e non si fece male nessuno), fu subito chiaro che sarebbe stato necessario un ripiego di qualsiasi genere per rendere un po’ più scorrevole il traffico cittadino nella certezza che, per rivedere il ponte così com’era, sarebbe servito del tempo. La prima ipotesi fu un ponte militare, il cosiddetto ponte Bailey, fatto di metallo e usato in battaglia per far attraversare i corsi d’acqua a uomini e mezzi. La seconda fu un’opera un po’ meno provvisoria: una strada a doppio senso di marcia che scendesse lungo le sponde alte del Cervo dal lato di Biella, si collegasse alla zona industriale del Maglioleo da quella di Chiavazza e attraversasse la corrente con un passaggio quasi al livello dell’acqua, realizzato su tubi che non ne ostacolassero il flusso. Il guado, appunto. Il primo colpo di piccone fu dato a dicembre del 1993, due mesi dopo la caduta del ponte che avvenne il 27 settembre. La prima auto transitò a febbraio e l’ultima nell’aprile del 1996, quando il ponte fu di nuovo pronto.
Da settembre a febbraio fanno circa cinque mesi, dal manifestarsi dell’emergenza (il ponte caduto) alla soluzione provvisoria del problema. Ne sono passati sei, nella Biella contemporanea, dalla scelta della data di chiusura a metà del ponte per consentire i lavori (era gennaio) a oggi che la città sembra essere tutta costretta a passo d’uomo. L’ipotesi del guado fece audience, lanciata e rilanciata soprattutto dagli ex sindaci Susta e Barazzotto. Ma aveva tre limiti: il costo, il tempo e la fattibilità. Il primo venne quantificato intorno a 200mila euro, mentre l’intero valore dell’intervento al viadotto è di 1,75 milioni a carico dell’Anas. Benché ancora parzialmente visibile, il guado andava rifatto e qui entra in gioco il tempo per progetto, gara di appalto, assegnazione lavori per un’emergenza che dura due mesi. Quanto alla fattibilità, esistono restrizioni di legge sui manufatti realizzati su un corso d’acqua, per ragioni di ambiente e sicurezza. Domandare permessi e deroghe sarebbe costato altro tempo. Ecco perché non c’è il guado a farci guadagnare minuti. Ecco perché, fino alla metà di agosto salvo ritardi nel cantiere, probabilmente dovremo abituarci alle code.
Ipse dixit
“Spero che i miei compleanni, anche quando non ci sarò più, mi mantengano vivo attraverso ciò che ho fatto. Nulla dura per sempre, ma dobbiamo sentire l’immortalità mentre viviamo, lasciando la nostra memoria a chi verrà in futuro”
(Michelangelo Pistoletto, intervistato da La Stampa pochi giorni prima del suo novantesimo compleanno che cadrà domenica)
Due sindaci e una falciatrice
Chi si fosse trovato a passeggiare al parco Kennedy ieri mattina avrebbe assistito a una scena curiosa: c’era Tony Filoni, sindaco di Mongrando, appoggiato a una falciatrice domestica o poco più, intento a tagliare l’erba alta del giardino che da stasera ospiterà i quattro giorni di musica dal vivo del Reload Sound Festival. Filoni era lì per lavoro, quello del chiosco mobile dei panini buoni che fino a domenica ristorerà gli appassionati di rock e dintorni. Ma nel frattempo dava una mano a fare quello che il Comune non aveva ancora fatto: rendere praticabile l’area. Poco dopo, in sella allo scooterone, è apparso anche un altro sindaco, quello della città: Claudio Corradino si è levato il casco e ha scosso la testa, guardandosi intorno e ascoltando le pacate osservazioni degli organizzatori del festival, costretti a rimandare la posa dei cavi elettrici e delle panche con i tavoli, in attesa che qualcuno rasasse il prato. Corradino si è attaccato al cellulare con una certa decisione e deve aver smosso qualcosa negli uffici. Nel primo pomeriggio l’erba era ad altezza giusta ovunque e non solo nelle aree che titolari delle postazioni di cibo da strada e organizzatori avevano cominciato a mettere a posto. Che poi, a pensare al tizio multato per aver riparato un tombino in una via pubblica, finisce che con quella falciatrice hanno pure rischiato un verbale.
Cosa succede in città
Oggi alle 18,30 a Biella si aprono gli accessi del parco Kennedy per la prima delle quattro serate del Reload Sound Festival. Il programma prevede i concerti di The Carosello’s (alle 20, palco Lyskamm), di The Bastard Sons of Dioniso (ore 21, palco Bonprix, quello più grande), dei Persiana Jones (ore 22) e il dj set di Dj Blaster dalle 23,45. Cibo da strada e bevande saranno a disposizione nelle varie postazioni. L’ingresso è libero con la possibilità di lasciare una donazione
Oggi alle 19,30 a Chiavazza il programma della festa di San Quirico propone il Giro della Bertamelina, manifestazione podistica non competitiva sulla distanza dei 6 chilometri, con tempo massimo di due ore. Iscrizioni dalle 18
Oggi alle 21 al Piazzo Paolo Furia, filosofo, docente universitario ed ex segretario regionale del Pd, presenta il suo libro “Spaesamento” in dialogo con l’artista Gigi Piana. L’appuntamento è nella sala degli stemmi di palazzo Ferrero, ingresso libero
Sbagliare mira
Il centrodestra ha eletto tre rappresentanti su tre (e non due, come prassi e come gli equilibri avrebbero lasciato intendere) nel consiglio di amministrazione di Cordar, la società partecipata che si occupa della gestione dell’acqua in provincia. Come dice La Stampa, alla lista di centrosinistra sono mancati tre voti: quelle dei sindaci di Bioglio (Stefano Ceffa, anche presidente del consorzio socioassistenziale Cissabo) e Verrone (Cinzia Bossi) erano defezioni annunciate. Ma per quanto riguarda Gaglianico, il retroscena narrato dal quotidiano riferisce di un errore materiale: l’assessora delegata dal sindaco Paolo Maggia, non presente per motivi professionali, si è confusa e ha votato la lista sbagliata. Si chiama Elda Chiocchetti e non ci si aspetterebbe da lei un errore di mira: è istruttrice federale ed ex Nazionale di tiro con l’arco. Ma capita anche nello sport di sparare una freccia fuori bersaglio. Certamente non esiste nessun legame con quanto è successo alle elezioni del Cordar (riconfermati Gabriele Martinazzo presidente, eletti consiglieri Laura Leoncini e Alex Squaiella), ma Gaglianico ha una giunta molto ecumenica: Paolo Maggia, il sindaco, ha la tessera del Partito democratico mentre il suo vice Mario De Nile è militante di Fratelli d’Italia.