Trenta posti
Di più non si può, dice il sindaco di Ponderano Roberto Locca. E trenta posti auto gratuiti, venti per le persone con disabilità e dieci per chi deve sottoporsi periodicamente a dialisi, sono meglio di zero. Sono il frutto del compromesso trovato da Gestopark, la società che ha l’onere (e i ricavi) del parcheggio a pagamento attorno all’ospedale, e dal Comune nel cui territorio si trova la maggior parte dei 1500 posti auto. L’unica fettina dentro i confini di Biella è quella riservata alle associazioni di volontariato ed è a sua volta gratis. Ma è anche molto lontana dall’ingresso e per questo poco adatta a chi ha una disabilità e che, fino a questa intesa, aveva sì i posti con le strisce gialle riservati ma per raggiungerli doveva superare le sbarre e quindi, prima dell’uscita, pagare un euro come tutti quanti. Così ecco la soluzione: un’area seminascosta e non ancora delimitata dalle sbarre che gli operai hanno già cominciato a contrassegnare nel modo corretto. Roberto Locca la chiama su La Stampa «una piccola vittoria rispetto al grandissimo numero di cittadini e anziani che ogni giorno sono costretti a varcare l’ingresso dell’ospedale per problemi legati a patologie croniche». Da questo punto in poi iniziano le polemiche, assai probabilmente alimentate dalla campagna elettorale in corso. Locca stesso ricorda che il contratto per la gestione del parcheggio è stato redatto e firmato da colei che era sindaca di Ponderano prima di lui, ovvero l’attuale assessora regionale Elena Chiorino. Pronta la difesa di Marco Romano, che è militante di Fratelli d’Italia come Chiorino, è presidente del consorzio socioassistenziale Iris ed è anche lo sfidante di Locca alle elezioni di giugno: «L’attuale tariffa non è dipesa da noi ma fu frutto della decisione dei sindaci del territorio, riunitasi sotto il mantello della Provincia, che ritenne di superare ogni questione». La controreplica è del presidente della Provincia (e militante del Pd) Emanuele Ramella Pralungo: «L’unica cosa in cui è stata coinvolta l’assemblea dei sindaci è stato il limite del costo del biglietto fissato a un euro, mentre Chiorino e il suo vice Romano richiedevano dai 5 ai 7 euro al giorno. Sulle esenzioni per i disabili l’unico ad avere voce in capitolo è stato il Comune che ha sottoscritto l’accordo ventennale». Una rapida ricostruzione dei fatti che, tra il 2015 e il 2016, portarono alla soluzione attuale permette di ricordare che davvero Ponderano aveva immaginato un sistema in “stile-Esselunga” (come lo definì Elena Chiorino in una conferenza stampa) con la prima ora gratis e poi un euro all’ora fino al massimo di cinque ore, con gratuità dalle 20 alle 7 del mattino e per un vasto numero di pazienti, dai malati oncologici ai disabili, dai dializzati ai donatori di sangue. Il tutto garantendo un servizio di portierato 24 ore su 24 per mantenere la sicurezza e con un pronto intervento non solo per le manutenzioni urgenti ma anche per lo spazzamento della neve. Ponderano aveva stimato all’epoca in 393mila euro i costi annui di gestione del posteggio. La controproposta della Provincia, spalleggiata dall’allora sindaco di Biella Marco Cavicchioli (centrosinistra) fu di lasciare il posteggio gratis e finanziare i costi di gestione con una somma che i Comuni del Biellese avrebbero dovuto versare a Ponderano in proporzione al numero degli abitanti. Soluzione osteggiatissima da Chiorino, perché trovava iniquo che pagassero anche i cittadini che non usufruivano del parcheggio. Fu un’assemblea dei sindaci in Provincia a trovare il compromesso con il pagamento di un euro al giorno. Ma nel contratto stipulato mancano alcuni dei dettagli che sembravano imprescindibili: non solo, per esempio, non c’è il portierato 24 ore su 24 (costo stimato 78mila euro annui) ma manca perfino un sistema di videosorveglianza come ha scoperto a sue spese chi, solo pochi giorni fa, si è trovato l’auto danneggiata.
Ipse dixit
“È una città bella per molti aspetti, ma ho sempre sentito il desiderio di voler andare via. La gente lì ha, purtroppo, una mentalità chiusa, soprattutto per le arti, che non sono viste di buon occhio. È raro che gli altri pensino che tu possa farcela sul serio”
(Marisol Castellanos, seconda classificata di Amici 2023-2024, parlando di Biella in un’intervista a Vanity Fair)
Confrontarsi su diritti e accoglienza
Si può pensare che Marzio Olivero giochi in trasferta, vedendo i temi scelti per il secondo faccia a faccia tra i candidati sindaci di Biella. Chi invita, sceglie le regole e, come era già successo per il primo confronto organizzato giovedì sera da La Stampa (qui una cronaca veloce per i più curiosi e i più distratti), bisogna stare al gioco. Oggi alle 20,30 nella sede della mensa Il Pane Quotidiano di via Novara la chiamata arriva dalla rete Luminosa, gruppo di associazioni che comprende i sindacati, i partigiani, la Caritas e la chiesa dei Valdesi, l’Acli e Nomafie, i gruppi organizzati al femminile e altre realtà. Insieme hanno scelto gli argomenti da sottoporre ai candidati, con l’aiuto della moderatrice Chiara Marcandino, cronista de Il Biellese, che cronometro alla mano dovrà far rispettare i tempi imposti, un po’ più lunghi rispetto alla serata del Museo del Territorio. Se giovedì gli argomenti erano stati urbanistica e trasporti, commercio e turismo, stasera si parlerà di pace, diritti, accoglienza e integrazione, memoria. «Vogliamo capire» ha scritto Luminosa nella sua presentazione «se i candidati voglino una città aperta o chiusa, che include le aree marginali o le esclude, che accoglie lo straniero e il diverso o lo respinge, che unisce o che divide, che coltiva le diversità culturali o le soffoca». Andrea Foglio Bonda, scout vicino al mondo cattolico, e Marta Bruschi, rappresentante del centrosinistra ma a sua volta con esperienze nelle associazioni di volontariato vicine ai più deboli, avranno la possibilità di rimarcare qualche differenza rispetto al centrodestra di Marzio Olivero che, a sua volta, sarà probabilmente costretto a uscire dalla fortezza in cui è sembrato al sicuro al faccia a faccia numero uno, quando ha mostrato pacata competenza su temi che gli sono più affini, ma senza scaldare gli animi. Non ci erano riusciti nemmeno i suoi rivali, a dirla tutta. Ma oggi potrebbero trovarsi più a loro agio. Già, ma davanti a chi? La sala ha una capienza di novanta persone: i candidati potranno portare una minitifoseria di quattro sostenitori ciascuno. Il resto del pubblico sarà composto dalle associazioni di Luminosa. Ogni candidato spera che qualcuno in più si colleghi alla diretta web garantita da ReteBiella. La prima uscita, con l’auditorium del museo affollato soprattutto di candidati, non spostò mezzo voto né una briciola di opinioni.
Cosa succede in città
Oggi alle 16 a Biella il ciclo degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca si chiude con una visita guidata all’Archivio di Stato. Il ritrovo è nella sede di via Arnulfo. Condurranno i presenti Silvia Sette e Samuela Cupello. La partecipazione è gratuita
Oggi alle 21,30 al Piazzo il concerto del martedì del Biella Jazz Club propone il “Piergiorgio Elia 4et” composto da Piergiorgio Elia al sax, Davide Cabiddu al pianoforte, Giacomo Marzi al contrabbasso e Pasquale Guarro alla batteria. Appuntamento nella sede di palazzo Ferrero
Numb3rs
Con 4,48 milioni di spettatori e il 31,8% di share, cioè quasi un televisore su tre tra quelli accesi sintonizzato sul programma, la finale dell’edizione 2023-2024 di Amici ha più o meno eguagliato i 4,8 milioni dell’anno precedente. Si tratta di numeri che spiegano bene come mai la biellese più famosa del momento, più di Nespolo o Pistoletto, più di Alberto Gilardino o Ezio Greggio per tacere di Pichetto e Delmastro, si chiami Marisol Castellanos. La diciottenne ballerina si è classificata al secondo posto nella trasmissione, ma conquistando il premio come miglior ballerina e quello della critica. Un riconoscimento collaterale lo aveva già ricevuto a trasmissione in corso, una borsa di studio alla scuola di Alvin Ailey a New York: niente di meglio per lei che, a Il Messaggero, ha detto di ispirarsi a Misty Copeland: «È stata la prima ballerina afroamericana ad entrare nell’American Ballet Theatre di New York, la più prestigiosa compagnia di balletto americana, di cui oggi è étoile. La sua storia mi ha dato fiducia e speranza». Prima dovrà sistemare il problema al ginocchio che l’ha tormentata per buona parte della trasmissione: la sua ginocchiera era diventata parte integrante dell’abbigliamento di scena: «Devo prendermi del tempo per curarmi» sono state le sue parole a Vanity Fair. «Ho stretto molti denti in questo percorso, ma purtroppo non ho idea dei tempi di recupero». Problemi di salute, di cui ha scelto di non parlare nel dettaglio, l’hanno tenuta lontana dalla danza anche in passato: «Avevo sette anni quando ho iniziato ad andare a scuola di danza. Poi, però, in terza elementare ho avuto problemi che mi hanno tenuta per due anni lontana dalla mia passione. Sono stata di nuovo male nel 2022 e anche in quel caso ho dovuto lasciare, per tre mesi. Durante i quali mi sono sentita fallire. Quando sono tornata a ballare l’ho sempre fatto più determinata e affamata di prima. È vero quello che si dice: è quando stai per perdere qualcosa che ne comprendi il vero valore. Io ho capito che senza la danza mi sentivo incompleta».