Tutto qui?
L’annuncio del via ai lavori, con l’immancabile foto vista cantiere dell’assessore di turno, era stato enfatico il giusto: piazza San Paolo, disse il Comune, era destinata a diventare il nuovo punto di interscambio del trasporto pubblico anche grazie all’intervento in programma. Una scelta ma anche una necessità, dato che piazza Vittorio Veneto diventata esclusivamente pedonale aveva spostato numerose fermate del bus di incrocio tra le varie linee extraurbane. I lavori da 100mila euro appaiono conclusi e, a colpo d’occhio, la nuova stazione di interscambio somiglia alla vecchia, finanziata con fondi regionali nel lontano 2002, quando l’immagine della piazza della stazione si trasformò con l’installazione delle pensiline per la fermata dei pullman. Erano sei, sono diventate otto. O meglio, otto sono le aree di sosta. Quelle nuove non hanno la copertura che ripara dalle intemperie e produce energia elettrica grazie ai pannelli fotovoltaici. C’è soltanto una banchina accompagnata dalle linee gialle sull’asfalto che indicano come lo spazio sia riservato ai mezzi pubblici. Il nuovo aspetto della piazza ha anche cancellato una manciata di parcheggi. Già prima di questo intervento passavano dalla stazione San Paolo dodici delle quattordici linee dell’Atap che hanno anche un percorso urbano lungo le strade del capoluogo. Invece non si hanno ancora notizie, ad anno scolastico e universitario pronto a ricominciare, di una delle innovazioni più richieste e menzionate anche nella recente campagna elettorale: dirottare almeno una linea di bus per consentire un collegamento più rapido tra snodo ferroviario e Città Studi. Forse sarebbe bastato quel dettaglio a rendere più funzionale il vecchio “movicentro”, nome diventato caratteristico di tutte le zone di interscambio tra mezzi di trasporto. Peraltro, come ha spiegato La Provincia di Biella, buona parte degli incroci dei giri scuole che riguardavano piazza Vittorio Veneto restano in zona, con le fermate spostate in viale Matteotti e via La Marmora.
Ipse dixit
“Prendo in prestito le parole di un noto psichiatra il quale afferma che non sono cambiati i ragazzi ma i genitori e le famiglie. È un fenomeno che stiamo osservando e cerchiamo di gestire per quanto possibile”
(Raffaella Miori, preside dell’istituto Bona e da quest’anno reggente del Cpia, intervistata da Il Biellese)
La terza giornata di Fuoriluogo
Comincia presto anche l’ultima giornata del festival letterario Fuoriluogo. Il primo appuntamento è alle 9 con la rassegna stampa alla Biblioteca Civica curata da Irene Soave, giornalista del Corriere della Sera. Alle 10 sempre in biblioteca c’è l’incontro con Michele Masneri e con il suo libro “Paradiso”. Alle 11 triplo appuntamento ancora in biblioteca dove Matteo Nucci racconterà Ernest Hemingway come ha fatto nel suo libro “Sognava i leoni”, a villa Boffo in piazza La Marmora con Giorgio Simonelli e il suo saggio sull’evoluzione del racconto del calcio in tv e all’auditorium di San Filippo in via La Salle: qui Valeria Tron e Franco Faggiani, con i loro libri dedicati alla natura, parlerano con l’intermezzo delle letture di Eleni Molos. Alle 12 la Biblioteca Civica ospita il monologo di Nicola Lagioia sulla letteratura da Omero ai giorni nostri. Alle 14,30 è in programma anche la prima delle tre visite guidate alla biblioteca. Le altre partenze saranno alle 15,15 e alle 16. Alle 15 un’altra visita guidata ma alla città vista da differenti prospettive, partirà dalla Fondazione Pistoletto di via Serralunga. Cittadellarte invece sarà proprio il centro delle tre visite guidate delle 15, delle 16 e delle 17 con ingresso a 3 euro. L’ex fabbrica tessile trasformata in luogo di cultura da Michelangelo Pistoletto sarà la sede di alcuni degli incontri del pomeriggio. Alle 15 interverrà Luigi Guarnieri con il suo libro “Le navi perdute del capitano Franklyn”. Alla stessa ora, negli spazi ex Concept, Anna Prandoni parlerà di cibo, sostenibilità e buon senso. Alle 16 si potrà scegliere tra le letture di Alessandro Barbaglia dedicate a Hedy Lamarr e tra il racconto della vita di Leona Woods, unica fisica tra gli scienziati del Progetto Manhattan che creò la bomba atomica, fatto dalla divulgatrice Gabriella Greison. Alle 17 gli appuntamenti diventano tre, tutti a Cittadellarte: c’è Orso Tosco e il suo giallo “L’ultimo pinguino delle Langhe” e c’è la lettura di “Leggere Lolita a Teheran”, libro che diventò simbolo di resistenza delle donne iraniane di Azar Nafisi. Cinzia Spanò userà la voce, Marta Pistocchi accompagnerà con il violino. Ai primi cinque acquirenti del biglietto (a 7 euro) verrà donato il libro. La Biblioteca Civica (e non i giardini Catella del Piazzo per il rischio di maltempo) ospiterà il “silent reading” guidato dallo scrittore Alessandro Barbaglia. Alle 18,30 altri due incontri si svolgeranno a Cittadellarte: quello con Dario Voltolini e il suo romanzo “Invernale” sarà arricchito dalle letture di Eleni Molos, quello con Luca Scarlini parlerà dei piccoli crimini nell’Italia di inizio ’900. Alla stessa ora sempre a Cittadellarte e non in piazza del Monte in Riva, sempre per la minaccia di pioggia, ci sarà il concerto della Piccola orchestra dei popoli. Alle 21 si chiude sempre a Cittadellarte con Peppe Servillo, accompagnato alla chitarra da Cristiano Califano, che leggerà passi del libro “Il resto della settimana” di Maurizio De Giovanni, dedicato alla stagione sportiva del primo scudetto calcistico del Napoli. Biglietti a 15 euro. Al salotto urbano della Cooperativa Tantintenti in piazza De Agostini lo spazio sarà aperto dalle 10 alle 13.
Cosa succede in città
Oggi alle 8 a Zimone si apre l’edizione numero 25 del Cantavino: si comincia con la fiera mercato dei prodotti tipici. Dopo la Messa delle 11 si pranza con le specialità cucinate dalle Pro loco di Zimone, Salussola, Ponderano e Magnano. Alle 15 si apre la festa con i gruppi dell’Unione musicale zimonese, della Bandallegra di Chivasso e de Il rododendro delle valli di Lanzo. Alle 17 ci sarà la gara di pigiatura dell’uva
Oggi alle 9 a Brusnengo comincia con l’apertura delle iscrizioni (a 15 euro) per la passeggiata la seconda giornata di Assaggi di Pro loco. Alle 9,30 inizia il motoraduno mentre le cucine apriranno dalle 12,30 con le specialità di Brusnengo, Roasio, Massazza, Quaregna, Trivero, Piatto e Valle San Nicolao
Oggi alle 10 a Occhieppo Inferiore si celebra la festa di San Clemente. L’apertura è con l’inaugurazione della mostra fotografica dedidata allo storico parroco del paese don Francesco Cappa. Alle 10,30 si celebra la Messa nel santuario di San Clemente a cui seguiranno l’aperitivo e alle 12 la distribuzione di polenta e salsiccetta. Alle 16 suonerà la Società filarmonica di Occhieppo Inferiore
Oggi alle 11 a Valdilana la Giornata del panorama del Fai si svolgerà tra Casa Zegna e Oasi Zegna. Il primo appuntamento è alla conca dei rododendri con il quintetto di flauti formato da Davide Lantrua, Nicolò Marengo, Michelangelo Lotito, Alan Giraudo e Roberta Bruno. Eseguiranno un programma con musiche di Respighi e Prokofiev. Alle 15,30 il secondo concerto è a Casa Zegna con un ensemble d’archi diretto da Luca Vacchetti. Alle 11 sono previste anche una visita accompagnata al giardino segreto di Ermenegildo Zegna e una passeggiata al bosco di Stavello. Le mostre “Atmosferica stagioni e temperamenti” di Rebecca Moccia e “From sheep to shop” saranno visitabili dalle 10 alle 17
Oggi alle 17 a Miagliano si chiude la tre giorni di residenza d’artista di Fabio Banfo, attore, regista e drammaturgo, invitato da Storie di Piazza. Il lavoro del fine settimana, basato sull’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, si chiude con una restituzione al pubblico
Alberi secchi
In via Carso, nel tratto tra la rotonda di via Bengasi e l’incrocio con via Zara, c’era un filare di ciliegi giapponesi che coloravano la strada sulla carreggiata in direzione della stazione fino a qualche anno fa. Vennero sostituiti tutti insieme con piante più piccole, ospitate nell’aiuola ben distanziate, con l’ausilio di una piccola impalcatura di legno per aiutarle a crescere. Per vedere alberi giovani diventare cresciuti occorre tempo, ma forse occorre anche qualche cura. Delle dodici piante del viale, tre sembrano non dare più segni di vita e una appare in condizioni precarie. Le altre sono ancora magroline, non certo adatte a fare ombra né alle auto in sosta né a eventuali passanti eppure, probabilmente, risultano calcolate nel computo degli alberi che crescono in città. In un tredicesimo spazio resta solo l’impalcatura di legno. La pianta non c’è più. Nel piano per la cura del verde urbano che ha annunciato il Comune probabilmente bisognerà prendere in considerazione anche situazioni del genere.