Una data per la riapertura della funicolare
«Contiamo di riaprire la funicolare all'inizio di ottobre» ha dichiarato il sindaco Claudio Corradino a Il Biellese. I tempi sono lunghi ma non lunghissimi perché il Comune ha scelto la strada più lunga per risolvere una volta per tutte i problemi che hanno funestato il primo quinquennio di vita dell'antico collegamento tra piazza Curiel e il Piazzo. In particolare il primo cittadino ha menzionato il dondolio delle cabine durante la marcia «causa di buona parte del rumore eccessivo e anche dei blocchi continui. Si è pensato che era meglio proseguire con gli interventi e non riaprire per poi chiudere nuovamente l'impianto». L'investimento per la risistemazione è ingente: 600mila euro che il Comune ha già dichiarato di voler mettere in conto alla Maspero di Appiano Gentile, la capofila del consorzio d'imprese che ha portato a termine la revisione della funicolare con la trasformazione del meccanismo di funzionamento. Le porte delle due stazioni sono chiuse dal 25 luglio, data in cui il direttore dell'impianto non ha dato il nulla osta alla riapertura dopo una revisione periodica.
Ipse dixit
“Diciamolo chiaramente, su una strada gestita dalle amministrazioni provinciali la manutenzione costa 5mila euro a chilometro che diventano 15mila su quelle gestite da Anas”
(Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia, a Il Biellese)
Le bolle quando non c'è Bolle
Manca una settimana al ritorno di BollediMalto, la manifestazione che anno dopo anno si è conquistata il titolo di principale evento italiano dedicato alle birre artigianali. Per chi non vuole limitarsi a gustarle in piazza Martiri per una manciata di giorni, ecco la mappa dei luoghi in cui si può bere un bicchiere dei piccoli capolavori al malto e al luppolo fatto a Biella ogni giorno dell'anno. Mentre cresceva BollediMalto infatti sono cresciuti anche i quattro birrifici della provincia che, quanto a tradizione, già vanta la meno industriale delle non artigianali, la Menabrea. Un Terzo a Pralungo, Elvo a Graglia, Beer In e Jeb a Valdilana hanno nella loro sede veri e propri locali in cui degustare le produzioni di casa e magari mangiare qualcosa. Ma ognuno di loro ha uno spazio anche a Biella che gestisce direttamente o in collaborazione. Il birrificio Elvo è stato il primo: ha rilevato e trasformato la vecchia libreria Aglaia di via San Filippo per creare un locale di taglieri, hamburger, grigliate e ovviamente una lunga fila di spine da cui spillare Ipa, doppio malto e bock. Un Terzo ha aperto Cenoira in piazza San Giovanni Bosco in Riva in collaborazione con il caseificio rosso. Qui insieme alla birra, ai taglieri e a iniziative speciali (come il pranzo dei bolliti quando è stagione) capita di degustare vermouth e liquori di produzione locale. Funziona più o meno allo stesso modo il Mash di via Orfanotrofio dove la specialità sono le "mashed potatoes", le patate come base e con l'aggiunta di altri ingredienti, ma le birre sono quelle di Beer In, facilmente riconoscibili per i nomi in piemontese stretto. Le birre di Jeb sgocciolano invece dalle spine dell'ultimo nato dei locali del ricetto di Candelo, la Taverna del Viandante, gestito da chi fino a pochi mesi fa lavorava al bar delle funivie di Oropa. Anche qui taglieri e piatti di carne fanno da accompagnamento alle birre. Non sono gli unici, naturalmente, perché le artigianali nostrane fanno capolino anche in altri locali. È una buona notizia anche per gli organizzatori di BollediMalto che sognano un futuro prossimo in cui, ai clienti di un ristorante, venga proposta la carta delle birre insieme a quella dei vini.
Cosa succede in città
Oggi alle 18 a Biella il bar Italy di via Ivrea ospita un incontro del Silent book club. Si tratta di un'iniziativa nata negli Stati Uniti e arrivata da poco a Biella che programma appuntamenti in luoghi dove normalmente non si legge per trascorrere invece un po' di tempo leggendo in silenzio, facendo prima amicizia e poi scambiandosi idee su ciò che si è appena letto
A Biella arriva Barbienheimer
Questa sera il cinema Mazzini entra nel mondo di Barbienheimer, neologismo nato negli Stati Uniti per descrivere il dilemma se andare a vedere prima Barbie o Oppenheimer, i due filmoni usciti quest'estate in tutto il mondo. Oltreoceano la prima era in assoluta contenporanea, mettendo in difficoltà appassionati qualunque o vip come Tom Cruise che ha dichiarato che li avrebbe visti entrambi. Il campione di Barbienheimer è chi riesce a vederli entrambi nello stesso giorno. A Biella si potrà fare solo sabato o domenica, in realtà. Oggi, giorno dell'uscita italiana del film di Christopher Nolan dedicato allo scienziato che progettò la bomba atomica, Barbie è in pausa, ancora fino a stasera sfrattata dalla sala 1 da Cannibal Holocaust, controverso, crudo e pluricensurato film italiano degli anni Settanta, riproposto in versione integrale e restaurata. Domani torna al posto che non molla da ormai un mese (record di permanenza di un titolo in una sala biellese?) ma lo spettacolo unico delle 21,30 è in quasi perfetta concomitanza con Oppenheimer alle 21. Vale lo stesso venerdì mentre sabato la lunghezza da 180 minuti di Oppenheimer, che si sdoppia alle 17 e alle 21, impedisce di bissare con lo spettacolo unico di Barbie alle 19,45. Alla fine la doppietta può essere realizzata solo domenica, quando entrambi verranno proiettati alle 17 e alle 21. Ma bisogna mettere in conto di passare più di cinque ore al Mazzini. Serviranno molti pop corn.