Una penna e un Battistero
Un bel po’ di retorica, come nella tradizione di eventi legati a patria, tricolore e corpi militari, ha accompagnato la presentazione del logo dell’adunata degli Alpini di Biella. Al circolo Sociale venerdì mattina c’era una pletora di autorità come raramente se ne vede: un viceministro (Andrea Delmastro) e un ministro (Gilberto Pichetto) che ha inviato un messaggio, una vicepresidente della Regione (Elena Chiorino), almeno due consiglieri regionali, un presidente della Provincia, il sindaco della città, i vertici dell’Associazione nazionale Alpini nazionali, regionali e locali, il generale del Centro addestramento di Aosta. E sotto un panno c’era il marchio che accompagnerà l’evento che avrà luogo in città tra il 9 e l’11 maggio: gli elementi caratterizzanti sono una penna e un Battistero, entrambi stilizzati, simbolo degli Alpini e della città che li ospiterà. La scritta “Biella” è decorata con due puntini, uno verde e uno rosso. Sono un richiamo sia alla bandiera italiana sia ai colori del ciuffo rotondo a cui si lega la penna nera nel cappello dei soldati. Nel complesso non richiama l’estetica militaresca, tentazione in cui i creatori avrebbero potuto cadere, il che enfatizza il fatto che il lungo fine settimana dell’adunata lo si pensa come una festa per tutti. Potando i folti rami della retorica, dalle dichiarazioni riportate dai media venerdì si captano i numeri dell’evento e la portata dell’organizzazione che sarà necessaria: si attendono centomila persone (più del doppio degli abitanti della città) solo in strada per la sfilata di domenica, e 500mila ospiti nei tre giorni, due volte e mezzo chi risiede nell’intera provincia. Per questo serviranno decine di spazi di ospitalità, in una provincia che dispone di 7.765 posti letto ufficiali tra alberghi, bed and breakfast, campeggi e appartamenti turistici. Sono già state coinvolte le sezioni Ana delle province vicine, da Vercelli a Novara fino a Ivrea e alla Valle d’Aosta. «Il capoluogo da solo non può farcela» è l’appello riportato da La Stampa del presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo, «ma se dimostreremo di essere coesi sarà un successo. Tutti i distretti saranno impegnati e in particolare i paesi della cintura, dobbiamo ragionare in quest’ottica». Già si parla di palestre che si popoleranno di brande, campi sportivi che ospiteranno tendopoli, mentre già si immagina una chiusura straordinaria delle scuole. Che, a loro volta, potrebbero diventare spazi-dormitorio da venerdì sera.
Ipse dixit
“Mi piacerebbe tanto ma non siamo accettati. Manca la nostra categoria e credo che anche questo sia un pregiudizio”
(Nicole Orlando, campionessa biellese di atletica leggera, in un’intervista a Leggo, raccontando il rimpianto dell’esclusione dal calendario delle Paralimpiadi degli atleti con sindrome di Down come lei)
Dopo gli stracci
Non c’è pace per l’arte contemporanea a Napoli. Non fu facile la vita della “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto, la prima opera che è stata ospitata in piazza del Municipio secondo un progetto promosso dal Comune: accolta con un filo di scetticismo, poi distrutta dall’incendio appiccato da un senzatetto, infine ricostruita e riposizionata da marzo alla fine di agosto. Non è stato facile nemmeno per l’installazione che l’ha sostituita: la camicia di Pulcinella voleva essere la versione ben più grande di un’opera di design dell’artista ligure Gaetano Pesce, scomparso pochi mesi fa, una lampada bianca con i bottoni neri con accanto un doppio cuore trafitto. Quello che è stato inaugurato a Napoli pochi giorni fa però è stato visto da pressoché tutti come un pene alto cinque metri, con l’effetto “epic fail” (letteralmente fallimento epico, come internet chiama le cose che avrebbero dovuto funzionare e invece no) che i social network hanno amplificato a dismisura in poche ore. «Per carità, poi ognuno ci vede quel che vuole» scrive il direttore napoletano di Fanpage Ciro Pellegrino «ma nel 2024, quasi 2025, non è più valido il motto consolatorio «purché se ne parli». Se ne ridono solo, se diventa ridicolo, se la gente si chiede perché "buttare così" oltre 200mila euro, allora l'installazione è segnata irrimediabilmente, l'arte è svilita e il suo significato non passa più». E la Venere di Pistoletto? L’odissea non è ancora finita. L’opera è stata donata al Comune di Napoli che aveva trovato una collocazione definitiva una volta finito il periodo di esposizione in piazza del Municipio, la chiesa di San Severo a Pendino. Ma invece che nel tempio (sconsacrato) costruito nel Cinquecento, la scultura dell’artista biellese è finita in un magazzino comunale. La ragione? Mancava il parere della Soprintendenza che, sollecitata da un comitato civico, ha fatto sapere di non avere mai visto un progetto relativo all’allestimento. Quindi, per ora, la Venere è invisibile agli occhi dei napoletani e dei visitatori, esclusa una manciata di dipendenti responsabili del deposito municipale di San Giovanni a Teduccio.
Cosa succede in città
Oggi alle 17,30 a Biella c’è lo spettacolo unico del giorno del circo Busnelli. Il tendone è in piazza Cerruti in zona Città Studi. I prezzi dei biglietti vanno da 17 a 25 euro, per i bambini da 13 a 20 euro. C’è lo sconto per chi si prenota in anticipo via web a questo link
I titoli della settimana
Ecco le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 7
Eco di Biella Cacciatore grave dopo una caduta
Martedì 8
Il Biellese L’università si muove: due nuovi corsi di laurea
La Stampa Biella, troppi studenti senza diploma: è allarme dispersione scolastica
Mercoledì 9
La Provincia di Biella Termo accesi, ma part time
La Stampa Biella, dopo l’appello di Chiavazza ritornano i consigli di quartiere
Giovedì 10
Eco di Biella Muore in ospedale a 50 anni
La Stampa Biella, una moderna illuminazione con 5mila led ma un solo gestore
Venerdì 11
Il Biellese Molestò una cassiera: è l’assassino di Bibbiano
La Stampa Fumo a scuola, multe fino a 500 euro: la crociata dell’ex ministra Azzolina
Sabato 12
La Provincia di Biella Travolta sulle strisce
La Stampa Alpini, scatta il conto alla rovescia per l’Adunata da 500mila presenze
Domenica 13
La Stampa “Biella è buona”: il nuovo turismo passa lungo i cammini dei sapori