Una specie di crisi strutturale
Tutti guardano via Italia e le sue 42 (dato de Il Biellese di fine novembre) saracinesche abbassate. Ma arrivano da Gli Orsi, che del centro storico e dei suoi negozi sono presunto nemico, le chiusure di negozi più dolorose degli ultimi mesi. E poco importa che siano (anche) figlie di una crisi che riguarda le singole aziende. A ottobre aveva cominciato Conbipel, in una sorta di amministrazione controllata con la partecipazione dello Stato da anni e in cerca di rilancio e compratori. Per rendersi più appetibile ha ridotto i costi tagliando i punti vendita. Non doveva esserci anche quello di Biella e invece, da un giorno all’altro, è arrivata la comunicazione ai dieci dipendenti. Basta così. Poi è toccato a Bonprix, anche in questo caso al termine di un processo di ristrutturazione aziendale che ha spostato tutta la distribuzione via corrispondenza e via internet. Il negozio de Gli Orsi era l’ultimo in Italia. La notizia di giovedì mattina è che segue la medesima sorte anche H&M, travolgendo i diciassette dipendenti. Da aprile non avranno più un lavoro.
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