Un'estate di trattative
Domani è previsto un nuovo incontro tra Sistema moda Italia e sindacati per il rinnovo del contratto nazionale di chi lavora nel comparto tessile. È scaduto il 31 marzo, i primi faccia a faccia, dopo l’approvazione della piattaforma sindacale nelle assemblee aziendali, sono iniziati a maggio e ancora non si è trovata un’intesa. Il punto, su La Stampa, è fatto dai rappresentanti dei lavoratori del territorio, in un settore che è sempre quello di maggioranza relativa nel sistema economico nostrano con i suoi undicimila addetti. Si ondeggia tra ottimismo e distanze da colmare, con un punto fermo che sembra assodato: ci sarà parificazione di trattamento tra operai e impiegati. È un bene, secondo Alessandra Ranghetti della Uil: «Non bisogna più guardare al ruolo che c’è all’interno delle aziende ma si inizia a parlare di persone e questo è positivo». Più sfumata e preoccupata è l’opinione di Filippo Sasso della Cgil che teme che l’idea delle imprese «di accorpare le due parti normative è quella di peggiorare gli impiegati e non quella di far crescere gli operai». Poi, ovvio, c’è la questione economica: quello dei tessili è tra i meno ricchi tra i contratti nazionali, come dimostra la paga base oraria del livello più basso sotto la soglia dei 9 euro lordi inserita nel vecchio disegno di legge sul salario minimo. La richiesta dei sindacati è di 270 euro in più al mese per un dipendente di terzo livello. Ma le aziende vorrebbero inserire parte degli aumenti nel comparto del welfare aziendale che, dal punto di vista dei bilanci d’impresa, è la soluzione più conveniente dal punto di vista fiscale. Intese vantaggiose sui benefit aziendali (Piacenza, Guabello per citare due esempi) sono state fondamentali negli ultimi mesi per rimpinguare le buste paga in un momento in cui l’inflazione le ha rese più leggere. I rappresentanti dei lavoratori però provano a tenere il punto: «Per noi l’aumento salariale» dice Ranghetti «deve essere dato sulla paga base, dopo di che se c’è del denaro in più, ben venga e lo possiamo distribuire benissimo in altre voci, ma i lavoratori hanno bisogno in questo momento di liquidità». Aggiunge Caterina Viscuso della Cisl: «Le aziende non hanno espresso cifre ma hanno detto che una parte sarà riconosciuta». Dove sembra esserci accordo invece è sull’essere pronti, anche attraverso il contratto, a un ringiovanimento delle maestranze favorendo nuovi ingressi: «Diciamo le stesse cose sui bisogni del settore» spiega Filippo Sasso: «bisogna prepararsi a un turnover importante, essere più attrattivi, ma se la ricetta è quella di togliere per unificare non ci siamo».
Ipse dixit
“Poter rappresentare l'associazione nella sua massima carica è stato per me motivo di orgoglio, come persona e come imprenditore, perché mi lascia la consapevolezza di aver fatto la mia parte per il territorio, come forma di attenzione e restituzione”
(Giovanni Vietti, presidente dell’Unione industriale biellese, carica che lascerà a settembre, nel suo messaggio di commiato)
Un certo modo di comunicare
Ci sono punti di contatto in due dichiarazioni su due temi diversi, ma entrambi riguardanti progetti urbanistici della città, rilasciate dal sindaco Marzio Olivero e dall’assessore ai Lavori pubblici Cristiano Franceschini, entrambi di Fratelli d’Italia. Sembrano, a volerle interpretare, una sorta di pulsione a “tirare diritto” sulle decisioni prese, anche a scapito del confronto e della partecipazione. Olivero è intervenuto sul progetto per il vecchio ospedale da trasformare in scuola per allievi di polizia penitenziaria, un maxi-piano da più di settanta milioni di euro partorito poche settimane fa dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Mentre l’opposizione di centrosinistra s’interroga sulla mancanza di documenti ufficiali che parlino di come finanziare la realizzazione, Fratelli d’Italia si è compattata in difesa dell’idea, primo cittadino compreso: «Questo progetto» ha dichiarato a La Stampa «ci permetterà di trasformare un problema enorme in una grande opportunità per la città. Potrà non piacere a tutti ma, forti del consenso che ci è stato riconosciuto, proseguiamo per la nostra strada». In sintesi, siamo stati votati ed eletti al primo turno e quindi non abbiamo bisogno di rimettere la questione in discussione. Discussione che, a dire il vero, non c’è mai stata: il progetto è arrivato impacchettato da Roma passando per Torino, con la Regione che ha promesso il comodato gratuito dello stabile di sua proprietà, e la città, che comunque dovrà fare i conti con qualche delibera urbanistica sul tema, lo ha trovato pronto sulle scrivanie. In campagna elettorale, quando venne peraltro annunciato da Delmastro, se n’è parlato pochino e il centrodestra non ne ha fatto una sua bandiera. In piazza Vittorio Veneto, l’agorà voluto dal precedente assessore Davide Zappalà, sempre di Fratelli d’Italia, è stato intanto abbattuto il tredicesimo albero, vittima del progetto di rifacimento della piazza. È un olmo le cui radici sono state probabilmente danneggiate durante i lavori. Dice Il Biellese che all’apparenza stava rigermogliando e il Fai si era interessato di proporre una perizia per vedere se era salvabile. Ne ha chiesta e ottenuta un’altra il Comune in cui si è dato via libera al taglio. Sempre Il Biellese riferisce la risposta che il neoassessore Cristiano Franceschini ha dato ai cittadini che gli avevano chiesto udienza e spiegazioni: «Comprendo che nella piazza vi sia meno ombra rispetto a prima, manca tutta quella dei pullman che vi transitavano». Una delle caratteristiche del progetto è avere azzerato il traffico veicolare sul segmento di piazza tra viale Matteotti e via La Marmora. Ma qui i cittadini stavano parlando di alberi.
Cosa succede in città
Oggi alle 12,30 a Pray l’ultimo giorno della festa della Fagnana apparecchia le tavole sia a pranzo sia a cena, alle 19,30: la specialità del giorno è la panissa. Dalle 21 musica dal vivo con Henry e Cossy
Oggi alle 19,30 a Graglia prosegue la festa di Campra con una serata gastronomica a base di arrosticini. La musica dal vivo è garantita dai Rudge Badger
Oggi alle 19,30 a Lessona si apre a tavola l'ultima serata della festa degli Alpini. Tra le specialità ci sono anche i pizzoccheri. La musica è garantita dalle 21,30 da dj Trope. Durante la serata saranno assegnati anche i titoli di miss e mister Alpino
Oggi alle 19,30 a Camandona si chiude la festa di Sant’Anna con la cena in piazza accompagnata dalla musica dal vivo
Una cosa al giorno sulle Olimpiadi
Le divise formali dell’Egitto di biellese non hanno solo la mano di colui che le ha disegnate: gli abiti formati dallo stilista nostrano Ettore Veronese per la casa di moda egiziana Concrete Fashion Group sono realizzati con la stoffa del Lanificio Subalpino di Quaregna. Il tessuto usato si chiama “seersucker” ed è descritto come adatto per abiti, giacche, pantaloni e camicie con un’elevata confortevolezza. Date le condizioni del tempo della cerimonia di apertura, l’auspicio è che abbia anche una buona resistenza alla pioggia.
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 22
Eco di Biella Sono 1.253 i paperoni biellesi
Martedì 23
Il Biellese Minacce e bottiglie di vetro contro una donna: arrestato
La Stampa Asl di Biella, boom di “gettonisti”: “Soffriamo la carenza di medici”
Mercoledì 24
La Provincia di Biella Stangata beffa per i Comuni
La Stampa Biella, battaglia a palazzo Oropa sulla penitenziaria all’ex ospedale
Giovedì 25
Eco di Biella Alpini, in città sarà caccia anche ai prati
La Stampa Biella, sipario su Bolle di Malto, l’evento clou della birra artigianale
Venerdì 26
Il Biellese Auto fa inversione di marcia, motociclista perde la vita
La Stampa Biella, più equità negli stipendi tra operai e impiegati nel tessile
Sabato 27
La Provincia di Biella Chiavazza non ha più lacrime
La Stampa Biella, il boom della “dieta dei vip”: è corsa ai farmaci contro l’obesità
Domenica 28
La Stampa Un’altra Olimpiade senza biellesi: “Non produciamo più campioni”