Un'idea di città del ventunesimo secolo

Ci sono due notizie nemmeno così vistose comparse su La Stampa di ieri che però sono un segno dei tempi e di come la vita abbia, a volte, piani differenti da quelli che si possono immaginare. Per esempio chi si sarebbe aspettato che Biella avesse la forza per diventare un piccolo polo di attrazione per giovani di origini e culture lontanissime per l’istruzione di eccellenza? Qualcosa era già accaduto, legato al tessile: lo stesso vecchio Iti attirava aspiranti periti da Paesi lontani. Ma ora, nella stessa pagina, che peraltro è quella di cultura e spettacoli, ecco raffigurati in fotografia tre nuovi biellesi da Uzbekistan, Bangladesh e Lettonia, luoghi che forse a colpo d’occhio chiunque da queste parti faticherebbe a collocare su una cartina muta.
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