Ventidue anni fa
«Adesso che è morto stai meglio?» chiedeva uno dei cartelli appesi sotto i portici di piazza Vittorio Veneto tra il febbraio e il marzo del 2022. Quell’angolo di città al riparo dalla pioggia era la casa di Augusto Festa Bianchet, 57 anni e senza fissa dimora per scelta perché quando il Comune gli assegnava un alloggio lui resisteva una manciata di giorni e poi tornava in strada. Fu anche il luogo della sua morte. Meglio, dell’omicidio che forse più di altri ha scosso la coscienza della città. È a lei, alla Biella perbene, che probabilmente si riferiva quel cartello ventidue anni fa. Era il 18 marzo 2002 quando il fatto di cronaca nera, un pestaggio a calci e pugni fatto da ignoti a una persona inerme nel cuore della notte, si trasformò in lutto: Augusto Festa Bianchet morì in ospedale, quasi un mese dopo il suo ricovero. In pronto soccorso, poco prima dell’alba del 23 febbraio, arrivò ancora cosciente. Mormorò «bastardi» e poi le sue condizioni diventarono più gravi: le botte avevano avuto un effetto devastante su un fisico provato dalla vita all’aperto e dal vino che la riscaldava. Le indagini furono un percorso pieno di ostacoli come ha ricostruito uno speciale del Tgr Piemonte quest’estate: non fu mai rintracciato l’autore della telefonata anonima che chiese soccorso né fu registrata per un problema tecnico alla centrale del 118, la polizia fu chiamata in ritardo dai medici perché non pensavano che “l’Augusto” fosse finito in ospedale per colpa di un’aggressione. Il corpo, le ferite, gli abiti, la scena del crimine non poterono fornire elementi per le analisi scientifiche. L’unico condannato, reo confesso, morì prima di poter testimoniare al processo di appello contro le altre due persone che aveva accusato lui stesso, che vennero assolte dal tribunale di Novara. Nella sua sentenza si parla di “omicidio in concorso”, il che presuppone altre persone presenti e attive sulla scena del crimine. A ventidue anni non si sa chi siano. E la città, distratta, non si pone più la domanda che stava su quel cartello. Forse ha risposto da tempo: sì, sta meglio. Del resto bisogna andare avanti dopo i dolori e le ferite, si chiama istinto di sopravvivenza. Talvolta però confina con l’indifferenza. «La nostra società deve migliorare la memoria e la consapevolezza come antidoto contro l’indifferenza» disse Vittorio Barazzotto, allora sindaco, quando inaugurò la lapide sotto i portici dedicata ad Augusto Festa Bianchet. Quella lapide c’è ancora, malridotta e ignorata. La data del 23 febbraio è passata sotto silenzio delle istituzioni e dell’opinione pubblica. Quella di oggi probabilmente seguirà lo stesso copione.
Ipse dixit
“Biella è una piccola realtà che sta soffrendo per la crisi del sistema in tutta Italia. Quello che possiamo fare è non perderci d’animo e continuare a investire. Il segreto è credere nel territorio e smettere di lamentarsi. Se per BollediMalto arrivano migliaia di persone e qualcuno è stato così stupido da vomitare in strada, buttaci un secchio d’acqua ed è finita lì. Nascono i gruppi sul perché a Biella non c’è niente da fare, ma io sono diciott’anni che faccio cose. Siete voi, il pubblico che deve rispondere. Invece di stare a casa seduti sul divano a guardare Netflix cominciate a uscire, noi ci siamo”
(Francesco Pogni, titolare del Walhalla di via Galilei, intervistato da La Stampa)
Da oggi i lavori in piazza Vittorio Veneto
Oggi parte davvero il cantiere in piazza Vittorio Veneto dove è previsto il rifacimento della pavimentazione nel tratto tra i giardini Zumaglini e gli ex portici Standa dalla Fons Vitae alla rotonda con via La Marmora e via Torino. A intervento ultimato, lo spazio diventerà uno dei pochi della città completamente pedonale, interdetto a tutto il traffico a motore, compreso quello delle auto dei residenti che non avranno nemmeno permessi temporanei per carico e scarico merci davanti alla porta di casa. Questo è uno dei dettagli che ha scatenato più polemiche, con una raccolta di firme degli abitanti che sembrava aver fatto breccia nel sindaco Claudio Corradino. Ma la decisione finale è stata quella più rigida, secondo la linea dell’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà: nessuno avrà il permesso di transito. L’altra preoccupazione arriva dai commercianti sotto i portici che hanno beneficiato fino a ieri del viavai di persone, studenti ma non solo, che salgono e scendono dai bus. Proprio i mezzi pubblici saranno a loro volta sfrattati fin da subito da piazza Vittorio Veneto per non poterci poi più tornare. Per ora cambiano le fermate e si adattano i percorsi. Le soste dei bus sono state ridistribuite in quattro differenti punti: via La Marmora lato Esselunga e lato giardini e viale Matteotti lato portici e lato Banca Sella. In quest’ultima per esempio si fermerà la linea 900, l’anello urbano, unico sopravvissuto tra le linee strettamente dedicate alla città. Entrerà in viale Matteotti da via Repubblica, farà poi inversione di marcia per riprendere via Repubblica e via Bertodano e proseguire verso la fermata successiva in via Torino, zona Questura.
Cosa succede in città
Oggi alle 10,30 a Mongrando per la giornata della memoria e dell’impegno per le vittime di mafia sarà ospite Giovanni Impastato, più volte protagonista di incontri nel Biellese nel suo ruolo di testimone diretto: il fratello Peppino Impastato, giornalista, venne ucciso da Cosa Nostra. L’appuntamento è nel piazzale di fronte alle scuole medie
Oggi alle 17 a Biella la Biblioteca Civica ospita la presentazione del libro “Il grifone” del magistrato antimafia Nicola Gratteri che verrà introdotto dall’assessora regionale Elena Chiorino e dialogherà con il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Modera il direttore e Il Biellese Fabio Marzaglia. L’ingresso è libero
Oggi alle 20,45 a Cossato il divulgatore scientifico Adrian Fartade salirà sul palco del teatro comunale di piazza Tempia per la conferenza-spettacolo “Perché meravigliarci?” dedicato soprattutto all’astronomia. Biglietti ancora a disposizione a questo link
I titoli della settimana
Le notizie principali delle prime pagine negli ultimi sette giorni secondo i giornali locali
Lunedì 11
Eco di Biella Fuori dopo omicidio, ora insegna
Martedì 12
Il Biellese Tragico incidente stradale, muore Massimo Marchi
La Stampa Auto contro camion, muore l’imprenditore Massimo Marchi
Mercoledì 13
La Provincia di Biella Strade colabrodo, Biella corre ai ripari: oltre un milione di euro per tappare le buche
La Stampa Treni, corse potenziate nel fine settimana. Più diretti solo nel 2026
Giovedì 14
Eco di Biella Marchi: “Vi racconto mio papà”
La Stampa Biella, allarme per la nuova droga nelle piazze del baby spaccio
Venerdì 15
Il Biellese Precipita nella scarpata, muore donna di 62 anni
La Stampa Polemiche sulla neve, la strada per Bielmonte riapre dopo sette giorni
Sabato 16
La Provincia di Biella Picchiato e accoltellato in strada nella notte, giallo a Brusnengo
La Stampa Inceneritore col bonus: “Alle famiglie vent’anni di sconti sulle bollette”
Domenica 17
La Stampa Il caos del totosindaco: “Il candidato di Biella spetta a Fratelli d’Italia”