Verrà il giorno, ma non è oggi
In fondo si sarebbe parlato di treni biellesi: un ritardo è da mettere in conto. Così l’incontro messo in calendario per oggi per discutere dei guai delle ferrovie è stato riprogrammato al 29 novembre. Così ha deciso il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo che ha preso atto dell’assenza per altri impegni istituzionali (come recita la formula di rito) dell’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi. Senza di lui, manca l’interlocutore principale che ascolti le lagnanze del territorio. Ammesso che ci siano. Ramella Pralungo, stando alle sue dichiarazioni, ha qualche dubbio sulla comune volontà del Biellese di avere un servizio più consono alle esigenze dei pendolari: «Degli attori principali del territorio» ha detto a La Stampa «nessuno sta intervenendo con decisione sulla questione. Per questo ho convocato il tavolo. Se a nessuno interessa trovare una soluzione e migliorare il servizio che oggi è a un livello indecente, che venga a dirlo pubblicamente, in modo che i biellesi lo sappiano. Se pensano che il problema non esista allora ha ragione Gabusi». Nel discorso introduttivo all’insediamento del nuovo consiglio, il presidente della Provincia si era sbilanciato, dicendo che l’assessore ai Trasporti, dopo tanti anni di amministrazione, era un amico personale e non solo un interlocutore (e rivale, uno di Forza Italia, l’altro del Pd) politico. Ma questo non frena le sue parole: «Fa l’assessore per la seconda legislatura e la sua miglior risposta sulla questione dei passaggi a livello da eliminare sulla linea Biella-Novara è che le altre due province stanno cominciando a occuparsene. Dopo cinque anni soltanto a me sembra che si sia fatto troppo poco? Si tratta di una posizione imbarazzante, oltre al fatto che aveva garantito soluzioni adeguate per il 2026 e adesso è già passato al 2027. Lo ritengo troppo intelligente perché pensi di poter prendere in giro un intero territorio». Nel frattempo anche i politici sono pendolari, talvolta. Ieri Emanuela Verzella, la consigliera regionale del Pd, ha raccontato una giornata difficile per andare e tornare da Torino: prima un ritardo di mezz’ora sul regionale veloce che a Santhià si è fatto attendere e poi, al ritorno, un treno soppresso e un trasferimento di corsa da un binario all’altro per prendere il “sostituto”. Verzella ha anche provato a descrivere lo stato d’animo di chi viaggia: «È la rassegnata calma, quella sulla quale conta chi politicamente ha la responsabilità di questo quotidiano disastro. Aziende ferroviarie un po’ pubbliche e un po’ no a rimpallarsi responsabilità come fosse un gioco di società e noi gli spettatori paganti. Perché il disservizio si paga e pure caro. Politicanti dalla promessa e dalla smentita facile a dirci il futuro che forse verrà, mentre ci servono un presente scadente».
Ipse dixit
“Mi sveglio alle 6 di sabato per una trasferta di lavoro. Treno in ritardo, persa la coincidenza a Santhià per due minuti. Sono le 7,50. Il controllore dice: rimanete su questo treno e scendete a Novara. Poi parte da Novara per Biella alle ’06. Il treno riparte. Lui aggiunge dieci secondi dopo: sì, però 9,06. Arriverò a Biella alle 9,56, per trovare poi un passaggio e allestire lo stand per il salone chissà quando. Il salone cominciava alle 10. Que viva Trenitalia”
(Adriano Pugno, responsabile dell’orientamento della Scuola Holden di Torino, e il suo viaggio verso Biella per il salone Wooooow raccontato su Threads)
Una strana polemica sul bitter
Anche “l’affascinante mondo dei bitter” può essere fonte di liti se, come dicevano Peppone e don Camillo, la si butta in politica. Così succede che un evento in programma a palazzo Oropa sia stato cancellato all’ultimo momento o quasi. Era un seminario con quattro esperti dedicato alla bevanda italiana resa famosa nel mondo dal marchio Campari ma presente anche sugli scaffali di molti produttori artigianali. A scatenare il problema è stato un dubbio sul luogo scelto per l’evento, la sala consiglio di palazzo Oropa: un articolo pubblicato sabato mattina da La Stampa ha raccontato le perplessità di Pd e Biella c’è, i due gruppi dell’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale. A loro avviso la sede dell’assemblea democratica cittadina non era quella più consona per un appuntamento enogastroniomico. Letto l’articolo, il presidente dell’associazione Etnica organizzatrice del festival ha scritto sui social network che l’evento era sospeso: «Leggo con stupore e amarezza» si è adombrato Enzo Mario Napolitano «l’articolo in cui “Accademia Bitter” viene classificata come un evento “cocktail” (non ci sarà alcuna miscelazione!) o un “aperitivo” con “mangereccio” e, come tale, oggetto di polemiche politiche. Sarebbe stato sufficiente leggere con attenzione il programma per rendersi conto che si tratta di un evento di cultura enogastronomica». E poi l’annuncio: «Tenendo conto delle finalità culturali del festival che non vuole essere divisivo, ritengo opportuno annullare l’appuntamento». Punto e basta. No, punto e a capo perché da lì piovono comunicati. Interviene Barbara Greggio, ex assessora della Lega e componente del comitato organizzatore, che si scaglia contro la sinistra: «La sinistra ha offeso la nostra storia locale». Le dà manforte Emanuela Fasson, la consigliera di Fratelli d’Italia che tra Biella e Milano viaggia “ovviamente” in auto: «A memoria d'uomo non si ricorda qualcuno in città che riuscisse a far fuggire gli organizzatori di un evento a nemmeno 24 ore dal taglio del nastro». E controreplica il Pd, spiegando che non avevano dubbi sulla bontà dell’evento ma solo sulla sua collocazione. Tra un comunicato e l’altro, si scopre che era un appuntamento a numero molto chiuso, con trenta persone ammesse al seminario. Il festival nel frattempo è continuato, con un appuntamento al circolo Sociale dedicato al Fernet Branca domenica sera. Altri ne arriveranno sparpagliati tra più province. Quanto alla polemica, nel frattempo, si spegnerà, sostituita da una nuova. E, probabilmente, altrettanto minuscola.
Cosa succede in città
Oggi alle 9,30 a Biella il segretario generale della Cgil Maurizio Landini è ospite all’assemblea provinciale del sindacato che si riunirà nell’auditorium di Città Studi. Parlerà del patto della montagna che, negli anni Quaranta parificò nelle valli biellesi le paghe delle donne a quelle degli uomini, ma non si potrà non parlare anche dell’imminente sciopero generale che Cgil e Uil hanno proclamato per venerdì 29
Oggi alle 16 a Biella prosegue la rassegna degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca con Rita Monteferrario che parlerà di “Consapevolezza e corpo: un dialogo in continuo divenire”. La conferenza è nella sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in via Gramsci
Oggi alle 18,30 a Biella c’è un appuntamento tra musica e lettura alla galleria d’arte Bi-Box di via Italia 38: sarà presentato il libro “Charming men” dedicato ai The Smiths, gruppo di culto della scena britannica negli anni Ottanta. Sarà presente l’autore Fernando Rennis
Oggi alle 20,30 a Biella e alle 21 a Candelo, rispettivamente alla sala 3 del cinema Mazzini e al cinema Verdi, verrà riproposto il capolavoro di Quentin Tarantino “Pulp fiction” in occasione dei trent’anni dalla sua uscita. Sarà proiettata la versione restaurata in 4K
Oggi alle 21 a Biella sarà proiettato nel salone dell’oratorio di San Paolo il documentario “E noi zitti?” dedicato alla storia delle Pettinature di via Carso per parlare della storia e dell’evoluzione del mondo del lavoro nel Biellese. Saranno presenti gli autori Luigi Spina, Giorgio Clerici, Nicoletta Feroleto, Enrico Strobino, Antonio Canevarolo, Federico Trombini e Andrea Pellegrini che ne è anche il regista. L’ingresso è libero
Oggi alle 21,30 al Piazzo il martedì di concerti del Biella Jazz Club porta nella sede di palazzo Ferrero il Cappellino Marsico duo, composto da Tiziana Cappellino alla voce e Alberto Marsico all’organo Hammond
La regina del fango
Per una volta il risultato non è stata la cosa più importante anche per una super-competitiva come Valeria Roffino: la podista biellese ha virtualmente chiuso la sua carriera domenica alla Cinque mulini, la corsa campestre più famosa d’Italia in cui il suo miglior risultato è stato un terzo posto, prima delle italiane ed europee dietro allo strapotere keniano, esattamente come è successo ieri all’argento olimpico dei 10000 metri Nadia Battocletti. Roffino si è presentata al via ed è stata una festa-passerella, celebrata dagli organizzatori della gara, dalle compagne di “campo” e dalla sua tifoseria, guidata dal marito (podista) Stefano Fontana e dalla figlioletta, che indossava la maglietta celebrativa della mamma. C’era la storica allenatrice della biellese, l’attuale presidente della Federatletica piemontese Clelia Zola. E c’è stata anche una curiosa cerimonia di premiazione: a Valeria Roffino è stato consegnato un vasetto di terriccio della Cinque mulini con una fascia da miss e la scritta “regina del fango”. Per molte sarebbe premio da far storcere il naso ma per una podista specializzata in campestri è pura gloria. Via social è poi arrivato il saluto speciale di Nadia Battocletti, nuova e brillantissima stella dell’atletica italiana, reduce da una stagione con due ori europei e un podio alle Olimpiadi: Ha ripubblicato su Instagram la foto del loro abbraccio a fine gara, scelta da Roffino per dirle «grazie di tutto» e ha commentato scrivendo «la mia capitana».