Dov'è Dove?
Non è essenziale che lo trovino i biellesi, il numero di dicembre del mensile di viaggi Dove. Anzi, più la guida dedicata a Biella città creativa Unesco e allegata gratis alla rivista (prezzo di copertina 4,90 euro) finisce nelle mani di chi vive lontano e meglio è. Di certo nelle edicole della provincia si patisce un po’ la distribuzione limitata che le pubblicazioni specialistiche o quasi mettono in atto verso la periferia dell’impero: c’è chi ieri non l’aveva ancora vista e altrove non si trovava, finita o non ancora arrivata. Ne esistono, per i curiosi, delle copie omaggio nella sede dei giardini Zumaglini dell’Azienda turistica locale. Ma bene sarebbe lasciarle, appunto, a disposizione dei turisti. Per chi è comunque curioso, ecco che cosa c’è nelle 122 pagine formato tascabile, in italiano e con testo a fronte in inglese, prodotte dalla rivista di viaggi del gruppo Rcs, lo stesso del Corriere della Sera. Sono sei le sezioni in cui è suddivisa la pubblicazione, agile e ricca di immagini che rendono giustizia a luoghi, monumenti e personaggi. Si comincia con la storia e con un itinerario tutto o quasi nei confini di Biella, tra capoluogo e Oropa. Si prosegue con i “forzieri del sapere”, un cammino che tocca gli archivi tessili da Nino Cerruti alla Fila e con l’archeologia industriale riconvertita in luoghi d’arte come accade lungo il Cervo con la Fondazione Pistoletto e non solo. I personaggi sono gli artigiani che fabbricano abiti su misura (come il decano dei sarti Giovanni Barberis Organista, ormai ultranovantenne), scarpe e cappelli. La natura porta il lettore all’Oasi Zegna e in Burcina, al Gorgomoro e lungo il cammino di Oropa e si chiude a tavola con i suggerimenti di buona cucina. Volendo giocare a che cosa manca, non ci sono cenni al Ricetto o alla Passione di Sordevolo, così come viene saltato il Biellese orientale dei vini rossi e sfiorati appena Viverone e dintorni. Ma il modo in cui è stata strutturata la pubblicazione rendeva la loro collocazione difficile, oltre al fatto che la regia dell’operazione è a capo del comune di Biella e dell’assessora al Turismo Barbara Greggio (voce di uno dei cinque podcast che hanno accompagnato la rivista), il che ha logicamente spostato il focus sul capoluogo. Anche perché, tema non affrontato durante presentazioni pubbliche e conferenze stampa, una simile iniziativa non può essere gratis. Dove ci ha messo la volontà di allegare la guida alla sua rivista, venduta in circa 20mila copie secondo i più recenti dati di diffusione (e per ora non c’è la versione digitale nell’edicola web della pubblicazione), di mettere a disposizione la professionalità di giornalisti, fotografi e grafici per confezionarla, di produrre copie extra da lasciare sul territorio. Nelle 122 pagine non ci sono spazi pubblicitari, quindi l’operazione è stata certamente finanziata alla fonte. Il tempo dirà se sia stato un investimento fruttifero e non solo bello da vedere.
Ipse dixit
“Da trent’anni i miei genitori hanno una casa di campagna in un piccolo comune vicino a Cossato. Mio padre l’aveva scelta negli anni Novanta per diversi motivi: era più vicina a Milano rispetto alla Valle d’Aosta e lui aveva voglia di andarci spesso. Voleva fare l’orto e ha trovato la quota giusta a circa 400 metri d’altitudine. Infine, naturalmente, l’acquisto era più economico. Per cui sì, conosco abbastanza bene quei posti: la valle del Cervo, la Panoramica Zegna, la Valsessera”
(Paolo Cognetti, scrittore e vincitore del premio Strega, intervistato da “Il Biellese”)
Una quasi promozione del territorio
C’è il Brich di Zumaglia sullo sfondo di alcune immagini che circolano certamente su Telegram e molto probabilmente anche su Onlyfans. La protagonista è Giulia Borio, cossatese, già modella per Playboy (in copertina nel numero di maggio 2017 della rivista) e ora messasi in proprio sul portale dove si diffondono immagini e video di nudo (o un po’ di più) a beneficio degli abbonati. Lei però è anche, insieme al marito, la co-gestrice del Brich, la collina di Zumaglia tornata al centro dell’attenzione perché il loro lavoro attorno al parco è stato giudicato insoddisfacente prima dal sindaco di Zumaglia Edoardo De Faveri e poi da un comitato spontaneo di cittadine e cittadini che pochi giorni fa si è riunito per studiare una strategia che porti al rilancio dell’area. La Stampa ha raccolto ieri le reazioni dei portavoce del gruppo, dopo la scoperta delle immagini di Giulia Borio in biancheria intima o senza veli sulla terrazza del castello che sormonta il Brich o al suo interno, in piedi con i tacchi a spillo su una vecchia cassapanca. «È logico» è il succo della loro dichiarazione al quotidiano «che la signora non trovi tempo per occuparsi del bene pubblico che le è stato dato in gestione e lo utilizzi invece come set fotografico?». Verrebbe da dire: perché no? A patto, ovviamente, che le immagini con il Brich come scenario non fossero l’unica attività che la società Manifatture60 di Borio e del marito svolgono nell’area. E questo è tema dell’analisi anche sul filo di convenzioni e regolamenti che coinvolge le richieste del comune di Zumaglia e del comitato spontaneo da una parte e, dall’altra, l’Unione montana proprietaria della collina e firmataria del contratto di gestione. Se ci fosse, per esempio, un regolare accordo commerciale tra la società che si occupa dell’immagine della modella e quella che si occupa del parco (magari entrambe guidate dalla stessa Borio), nulla ci sarebbe da obiettare. Anzi, supponendo le numerose visualizzazioni di quelle immagini – destinate a salire ora che si è accorta del tema perfino la Rai, buon per gli affari della modella – e supponendo che il Brich sia riconoscibile e riconosciuto, sarebbe perfino un veicolo di promozione del territorio. Del resto, se la richiesta di usare il castello come “fondale” di un set fotografico arrivasse da un fotografo artistico o da un’agenzia di pubblicità per una casa di biancheria intima, la Rai avrebbe mai usato il termine allusivo “piccante” nel suo titolo? Il rischio è che la questione diventi tema da rotocalco e da battutine che si fanno dando di gomito all’amico mentre gli si mostra il canale Telegram della modella. E alla fine le sorti del Brich e il suo stato di apparente abbandono rischiano di scivolare sullo sfondo, come la cassapanca di legno su cui Giulia Borio ha costruito una posa sexy.
Cosa succede in città
Oggi alle 18,30 a Cossato il secondo incontro del ciclo “E adesso parliamo di cinema” dedicato all’analisi del linguaggio dei film si concentrerà su “Il sol dell’avvenire” di Nanni Moretti. Ne parlerà, nella sala Pizzaguerra di villa Ranzoni, l’esperto Riccardo Poma L’ingresso è gratuito
Oggi alle 20,45 a Biella la stagione teatrale cittadina propone all’Odeon il concerto del Sunshine Gospel Choir diretto da Alex Negro. I biglietti ancora a disposizione sono numerosi e acquistabili anche a questo link
Oggi alle 21 a Salussola al Sense Out è in programma il concerto natalizio del Biella Jam Blues con la consueta “jam session” guidata da Andrea Beccaro, Leonardo Ceralli, Maurizio Torchio ed Emanuele Fizzotti che inviteranno altri musicisti presenti a salire sul palco e unirsi a loro
La foto del giorno
Il numero di ieri de La Stampa ha dedicato due pagine al paesaggio strano delle località sciistiche, da Courmayeur a Cortina passando per Sauze d’Oulx, indicando le temperature registrate ieri, tra gli otto e i dieci gradi. Non solo: le immagini di alcuni di questi luoghi mostrano una striscia di neve, quella sparata con i cannoni sulle piste, e tutt’intorno rocce e vegetazione scoperte come se si fosse ancora in autunno. L’immagine qui sopra arriva dalla webcam di Bielmonte e mostra lo stesso paesaggio: il bianco della pista del piazzale e sullo sfondo le vette dei monti “nude”, come è facile vedere in questi giorni limpidi anche dalla pianura. Nelle ultime 72 ore la temperatura nella località sciistica nostrana non è mai scesa sotto lo zero e ha superato in due occasioni i dieci gradi. Ieri la minima è stata di 4,6 gradi prima dell’alba, la massima di 9,3. A La Stampa il meteorologo Luca Mercalli, che vive a Oulx poco lontano da Sestriere e Bardonecchia, ha raccontato: «Una volta nevicava a novembre e il fondo rimaneva fino a Pasqua. Adesso è diverso. Da casa mia vedo incalzare il riscaldamento globale». Solo pochi giorni fa, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Luca Zani osservando (e fotografando) una copiosa nevicata a Chamois, in Valle d’Aosta, scrisse con un filo d’ironia sui social: «Appena due fiocchi da riscaldamento globale… Sotto i 2000 non nevicherà più».