Il contrario del sostegno al trasporto pubblico
Di rincari dei biglietti del trasporto pubblico su 6aBiella si è parlato da poco, con il +41,6% in quattro anni del documento di viaggio per il bus urbano. Dal 1 luglio quell’euro e 70 centesimi per la corsa semplice nei confini della città di Biella è diventato uno dei pochi prezzi a non essere cambiati: l’aggiornamento tariffario dell’Agenzia della mobilità piemontese coinvolge anche i treni e non solo le linee su gomma, senza dimenticare i ritocchi ai pedaggi per chi proprio preferisse mettersi al volante. Ecco qualche prezzo nuovo: da Biella San Paolo a Novara in treno il costo è di 6,10 euro, per Santhià è di 4,10 euro, per Torino di 8,20 euro, per Milano di 9,60. I pendolari si erano arrabbiati subito: «Di fronte alla situazione di disagio che viviamo ormai da due anni» ha detto il portavoce Paolo Forno a La Stampa «è normale che l’aumento del biglietto faccia storcere il naso. Se poi ci mettiamo i numerosi problemi che riguardano la Biella-Novara dove spesso i treni vengono cancellati o comunque ci sono problemi per i passaggi a livello, è comprensibile che pagare ancora di più non faccia piacere».
I rincari sui bus Atap vanno dal 4 al 6 per cento per le linee extraurbane: «È stata una scelta obbligata» ha commentato a Il Biellese il presidente della municipalizzata del trasporto pubblico Vincenzo Ferraris «perché abbiamo dovuto adeguarci alle indicazioni dell’Agenzia della mobilità». Un modo per calmierare i rincari ci sarebbe stato, ma è questione di scelte politiche: la riparametrazione periodica delle tariffe è regolata da una legge regionale ma tra il 2014 e il 2019 (amministrazione-Chiamparino di centrosinistra) Palazzo Lascaris decise di fermarla, per poi riprendere con la salita al governo piemontese di Alberto Cirio (Forza Italia). Quanto alle autostrade, ecco la sintesi dei rincari, sempre da Il Biellese di ieri: Carisio-Torino 7,40 euro (+0,20), Carisio-Milano 11,80 euro (+1,90), Carisio-Genova 13,80 euro (+0,20).
Ipse dixit
“Non è una buona notizia registrare un calo dei consensi rispetto al giorno della mia elezione ma va comunque sottolineato il fatto che la fiducia dei cittadini nel loro sindaco sostanzialmente tiene, mantenendo un livello abbastanza alto, nonostante i biellesi siano sempre un po’ brontoloni nei confronti di chi li amministra”
(Claudio Corradino su Il Biellese di ieri, commentando il sondaggio sul gradimento dei sindaci dei capoluoghi pubblicato da Il Sole 24 Ore)
E quest’altra tangenziale?
Da un paio di settimane e da almeno tre uscite di Eco di Biella, si parla moltissimo del progetto della tangenziale Occhieppo Superiore-Biella, una variante che consentirebbe di evitare l’attraversamento dell’abitato di Occhieppo Inferiore con il senso unico che precede la diramazione per Mongrando da un lato e per l’alta valle Elvo dall’altra e soprattutto permetterebbe di liberare gli automobilisti dal famoso semaforo posto a pochi metri dalla rotonda di via per Pollone. Sul progetto che fa capo alla Provincia (il cui presidente Emanuele Ramella Pralungo è anche sindaco di Occhieppo Superiore) già si sono elevate proteste, dai proprietari dei terreni agricoli che verrebbero espropriati ai commercianti che si vedrebbero tagliati fuori dal flusso delle auto di passaggio. Va detto che è presto per preoccuparsi: «Fino a quando non sarà realizzato un progetto non potremo confrontarci» dice Ramella Pralungo a Eco di Biella, segno che per ora la nuova strada è poco più di un’idea sul piano dei lavori pubblici provinciali. Senza i disegni particolareggiati è impossibile anche stimare i costi, con la stima di 3,5 milioni di euro sui pochi documenti ufficiali emanati dall’ente (il via libera ai “carotaggi”, ovvero ai sondaggi sul terreno su cui dovrebbe sorgere la tangenziale) che viene definita «molto vecchia». Solo allora si darebbe la caccia ai fondi. Insomma, per vedere davvero una strada, ne resta di strada da fare.
Cosa succede in città
Oggi alle 17 a Biella proseguono i laboratori per bambini alla Biblioteca Ragazzi Rosalia Aglietta Anderi di piazza La Marmora: l’appuntamento è con Elena Taverna e con le letture e il laboratorio creativo “Cervo volante gigante… sto arrivando”, adatto dai 3 ai 6 anni. L’ingresso è libero, ci si prenota allo 015.3507651
Oggi alle 18 a Biella Massimo Cotto presenterà alla libreria Giovannacci di via Italia il suo romanzo “Il re della memoria”, un noir arrivato nella rosa dei finalisti del premio Bancarella dove c’è anche l’opera della scrittrice candelese Bea Buozzi. Presenta l’evento Stefano Minola (Cigna Dischi). L’ingresso è libero
Oggi alle 21 a Sordevolo l’anfiteatro della Passione ospita la serata della rassegna “Musica in piazza” preparata dalla banda Verdi-città di Biella con brani che hanno fatto la storia della musica leggera italiana, da Dalla a Modugno. Le note saranno intervallate dalla narrazione del giornalista musicale e dj di Virgin Radio Massimo Cotto, reduce dalla presentazione del suo romanzo a Biella poche ore prima. L’ingresso è libero
Fact checking: appalti e imprese locali
Rispondendo ai costruttori edili biellesi che lamentano la possibile invasione di imprese da fuori provincia per gli appalti del Pnrr, l’assessore ai Lavori pubblici Davide Zappalà ha detto a La Stampa: «Non appena ci siamo seduti sui banchi della giunta a palazzo Oropa, trovandoci a gestire i lavori assegnati dalla precedente amministrazione con il sistema del “massimo ribasso”, abbiamo riscontrato immediatamente quanto tale modalità, che magari velocizzava la procedura d’appalto, presentava poi il conto successivamente: aziende provenienti da ogni parte d’Italia che non conoscevano la natura del lavoro e che avevano vinto l’assegnazione con una procedura simile a quella con cui si vince la lotteria di Capodanno». La frase merita una didascalia doppia. La prima riguarda le regole che determinano l’assegnazione di un appalto pubblico, sconsigliando (se non vietando) corsie preferenziali per le imprese locali. È di maggio una nota dell’Anac, l’agenzia nazionale anticorruzione, che censura una gara di appalto bandita dalla regione Valle d’Aosta con clausole finalizzate a favorire aziende del territorio. «Una clausola di questo tipo» ha spiegato l’Anac «viola i principi di libera concorrenza e di parità di trattamento, oltre che di buon andamento dell’amministrazione pubblica, ed è in contrasto con il Codice degli Appalti e con le normative di settore». Poi c’è la storia: i lavori pubblici del cosiddetto Pisu, finanziati da fondi europei ai tempi della giunta di centrodestra guidata da Dino Gentile, furono assegnati in buona parte prima del 2014, quando di lavori pubblici si occupava il compagno di partito di Zappalà, l’attuale sottosegretario Andrea Delmastro e prima che le elezioni portassero a palazzo Oropa il centrosinistra e Marco Cavicchioli. La nuova biblioteca di piazza Curiel è stata così realizzata da un’impresa niente affatto biellese, la Damiani di Pavia. Il primo appalto del parcheggio della funicolare fu vinto dalla torinese Alvit, a cui poi venne rescisso il contratto per inadempienza nel 2016, passando la palla al consorzio di imprese guidato dalla Scarlatta di Vigliano. Era invece già cambiata la giunta quando i lavori di rifacimento della vicina piazza Curiel vennero appaltati alla D’Ambrosio di Sagliano. Per la funicolare del Piazzo parteciparono due consorzi d’imprese, guidati da aziende lombarde e a cui partecipavano anche ditte biellesi. Vinse la Maspero di Mariano Comense con le opere alle stazioni di monte e di valle realizzate dalla Bonifacio di Candelo. Il tutto senza clausole che, probabilmente, avrebbero portato a ricorsi o a prese di posizione come quella di Anac.