"Io non sono razzista ma..."
Il ritornello di un pezzo di Willie Peyote, cantante torinese di nascita ma biellese da parte di madre, continuava così: “...chi lo dice è un razzista e non lo sa”. Senza lanciare accuse nel mucchio dei proprietari di case della provincia, se non è razzismo di certo è diffidenza estrema quella segnalata una decina di giorni fa alla presentazione del rapporto sugli immigrati di Osservabiella, l’osservatorio su benessere e bisogni del territorio voluto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Numerosi tra i relatori, prima fra tutti l’assessora ai Servizi sociali di Biella Isabella Scaramuzzi (Forza Italia), hanno segnalato la maggiore difficoltà per chi è straniero a trovare qualcuno disposto ad affittare casa. «Serve un cambiamento di mentalità» sono le sue parole riportate da Il Biellese «perché ci sono difficoltà per chi è straniero a trovare proprietari di case che diano loro fiducia». L’analisi riporta alla mente l’episodio finito sui giornali (anche nazionali) solo un mese fa e riportato anche da 6aBiella, quando una donna di origini egiziane, ma nata e cresciuta in Italia e con un lavoro fisso che fornisce tutte le necessarie garanzie, si è vista rifiutare il contratto al momento della firma: secondo il suo racconto fatto al giornale, la padrona di casa le ha detto esplicitamente che a “una marocchina” non avrebbe affittato. Un’intervista sempre de La Provincia di Biella, la prima a narrare la vicenda, diede la parola a un agente immobiliare che, un po’ a mezza voce, confermò che qualche problema c’era, forse anche legato a origine e a colore della pelle visto che, stando alle sue dichiarazioni, uno straniero dell’Europa dell’est per esempio non avrebbe avuto gli stessi problemi. La diffidenza, stando alle parole di Marinella Cacciapaglia, docente dell’università di Milano e coautrice dell’approfondimento tematico di Osservabiella, non è una caratteristica solo biellese. Ma la stranezza è che se altrove, come nelle grandi città, si manifesta in un mercato immobiliare sovraffollato di domanda e povero di offerta, a Biella e dintorni gli spazi liberi non mancano. Forse chiunque sui social si è imbattuto anche solo una volta in un video di un appartamento grande come due cabine telefoniche proposto a prezzi esosi a studenti fuori sede. Quella è storia di Milano, non del placido e spopolato Biellese. O forse la diffidenza verso chi è “altro” fa parte della natura umana dei biellesi e non solo: «I miei nonni arrivavano dal Veneto» ha testimoniato all’incontro di Osservabiella il segretario provinciale della Cgil Lorenzo Boffa Sandalina. «All’epoca non si affittava ai veneti. Poi è toccato ai meridionali, e adesso agli stranieri».
Ipse dixit
“In relazione all’articolo che nel suo giornale segnala la difficoltà per gli stranieri a trovar casa nel nostro territorio, confesso di provare non poca vergogna, ma mi diverte anche segnalare la mia esperienza: ho perso soldi delle pigioni solo con inquilini italiani e in una particolare occasione proprio con un biellese autoctono. Mai accaduto, invece, con affittuari stranieri”
(Dalla lettera di un proprietario di appartamenti pubblicata da Il Biellese di ieri)
Due che non si amano
Forse le beghe politiche a distanza non fanno così presa nell’opinione pubblica, specie se riguardano personaggi locali, la cui fama è destinata giocoforza (salvo scivoloni da stampa nazionale) a non andare oltre Cavaglià. E non aiuta nemmeno il fatto che non tutti i terreni di scontro siano nazionalpopolari: dell’acqua, per esempio, al cittadino medio interessa che sgorghi serenamente dal rubinetto, sia potabile e non costi una fucilata. Un po’ meno, probabilmente, di chi sarà chiamato a rappresentare il Biellese nell’autorità d’ambito: nelle ultime due legislature, era stato espresso dal capoluogo, prima il vicesindaco di centrosinistra Diego Presa e poi il primo cittadino Claudio Corradino. Marzio Olivero, che da maggio siede a palazzo Oropa, non vede ragioni per cambiare questa prassi. Emanuele Ramella Pralungo, che invece è di casa in Provincia in quota Pd, parrebbe non sentirsi tranquillo del fatto che Olivero è di Fratelli d’Italia, lo stesso partito che ha molta influenza a Vercelli, rivale di Biella per la gestione trentennale del ciclo dell’acqua: qui si spera nell’affidamento a una società partecipata i cui azionisti sono gli enti pubblici, là qualcuno rema per una soluzione a capitale misto con l’ingresso dei privati. Per questo stava tardando la nomina del rappresentante provinciale, almeno fino a che Olivero ha rotto gli indugi, come racconta La Stampa, “autovotandosi” (Biella ha la maggioranza assoluta delle quote) anche in assenza del numero minimo di convocati all’assemblea. Numero che avevano fatto mancare a più riprese due sindaci civici ma alla fine visibilmente riconducibili al centrosinistra, Paolo Maggia di Gaglianico e Roberto Locca di Ponderano. E siccome anche nei Comuni della cintura sono tutti civici ma non civicissimi, Locca si è preso gli strali della sua opposizione, che trae ispirazione da Fratelli d’Italia e dal gruppo che era al governo del paese fino a due legislature fa, con Elena Chiorino sindaca (e Marzio Olivero assessore). Ci sarà un ricorso a valutare la legittimità dell’elezione. Ma nel frattempo Ramella Pralungo ha trovato un altro fronte per prendersela con il sindaco di Biella: i treni. Se (vedi 6aBiella di ieri) il tavolo di confronto è stato rinviato in attesa della disponibilità dell’assessore regionale Marco Gabusi, il presidente della Provincia se l’è un po’ presa per il silenzio di Olivero di fronte alle dichiarazioni che sembravano alludere alla scarsa utilità dei trasporti pubblici delle sue consigliere Emanuela Fasson e Alessandra Guarini: «Non mi pare di aver sentito sue parole per smentire o dissociarsi».
Cosa succede in città
Oggi alle 9,30 a Cossato il primo appuntamento della rassegna “Nati per leggere” è dedicato alle donneincinte e alle neomamme: s’intitola “Mamme caffelatte” ed è guidato, alla biblioteca comunale, dalle educatrici del consultorio
Oggi alle 16 a Cossato il viceparroco di Chiavazza don Carlo Dezzuto è il relatore degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca: parlerà di arte e architettura e delle tracce di Bernini a Roma. L’appuntamento è nella sede di via Martiri della Libertà 14
Oggi alle 17 a Biella la rassegna “Nati per leggere” porta alla biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi “Una bussola per nascere in biblioteca tra i libri”, a cura di Cascina Oremo e della cooperativa Tantintenti. L’incontro è per le mamme in attesa
Oggi alle 18 al Piazzo la rassegna musicale Piazzoperosi propone il concerto del trio Visconti, composto da Anna Maria Rusu al violino, Valerio Battaglia al violoncello ed Eric Tornabene al pianoforte. Sono in programma musiche di Beethoven e Schumann. I biglietti per la sala al primo piano di palazzo Gromo Losa costano 3 euro
Oggi alle 18 a Biella sarà presentato al salone della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella di via Gramsci il libro “Uomini ai margini”, saggio sulla povertà materiale e culturale di Massimiliano Franco che parlerà dell’opera con Silvia Cavicchioli e Marcello Vaudano
Oggi alle 20,30 a Biella e alle 21 a Candelo sarà riproposto per la seconda sera consecutiva il film di culto di Quentin Tarantino “Pulp fiction”, in occasione del trentennale dell’uscita. Gli appuntamenti sono al cinema Mazzini nel capoluogo e al Verdi a Candelo, dove verrà proiettato in versione originale con sottotitoli
Oggi alle 21 a Candelo al cinema Verdi c’è anche un nuovo appuntamento con la rassegna di Hope Club: l’associazione giovanile diocesana invita alla visione di “Palazzina Laf” (Italia, 2023) di Michele Riondino. Biglietti a 6 euro
Numb3rs
È cresciuto il numero degli abbonamenti alla stagione teatrale di Biella, ospitata per intero anche in questa edizione dal teatro Odeon, dato che il Sociale è chiuso per lavori. Il Comune ha reso noto che sono state sottoscritte 421 tessere, per un 10 per cento di spettatori garantiti in più. Sono numeri, come dichiara l’assessora alla Cultura Sara Gentile, superiori a quelli del 2019, ultimo anno prima dello scombussolamento alle abitudini causato dalla pandemia: «È il segno tangibile» è il suo commento «di una ritrovata passione per la cultura e per l’esperienza condivisa». La stagione prevede nove spettacoli in abbonamento, a partire da Angela Finocchiaro in “Il calamaro gigante” il 2 dicembre, e altrettanti fuori abbonamento uno dei quali, quello del 28 novembre con Antonio Albanese, già da tempo tutto esaurito. Le tessere stagionali costavano da 180 a 135 euro, mentre i biglietti per i singoli spettacoli variano in base alla possibile capacità dei protagonisti di attrarre pubblico: con 15 euro si potrà assistere alla conferenza di Massimo Recalcati sule radici bibliche della psicanalisi, ne serviranno da 34,50 in galleria a 39,80 nelle prime file della platea per il comico Angelo Duro, di scena ad aprile.