La corsa inaspettata
Ottocento partecipanti sono sintomo di successo. Ma sono anche cinque volte tanto i concorrenti del Giro d’Italia, sparpagliati lungo due percorsi, di diversa lunghezza con livelli di allenamento (e di velocità) differenti e tempi di percorrenza dal primo della fila all’ultimo che arranca nettamente più lunghi. Ecco spiegato perché il bello della Granfondo di Biella, la manifestazione ciclistica che si è svolta domenica mattina, ha avuto anche un lato complicato legato al traffico e alle lunghe attese in corrispondenza di rotonde e incroci. Le gran fondo sono corse tra il competitivo e l’amatoriale, pensate per chi adora pedalare specie su strade che hanno un perché per gli appassionati. Quella di Biella ha portato il plotone a Callabiana o Bielmonte, salite che il Giro d’Italia ha sperimentato anche quest’anno, ma ha evitato Oropa. Un caso? No, perché proprio il permesso di transito negato sulla scalata al santuario ha segnato la fine della precedente gran fondo, la cui edizione del 2018 venne cancellata non senza polemiche. A Oropa c’è una sola via per salire e scendere. Il passaggio dei ciclisti l’anno prima fu oggetto di problemi per le strutture del santuario stesso, dai ristoranti e bar ai fedeli dei pellegrinaggi. Bloccare il traffico in una domenica fu considerato impensabile e il lasciapassare fu revocato. La corsa non si fece più ed è rimasta in frigo fino a quest’anno quando un differente gruppo di organizzatori ci ha riprovato, ma raggiungendo Oropa dal Tracciolino con la scalata al santuario di Graglia come ultima fatica. Il compromesso non ha levato ai tanti iscritti la voglia di pedalare, con l’influencer della bicicletta Elisa Scarlatta che è stata profeta in patria, con il suo dorsale numero uno e le sue centinaia di seguaci. Non ha però scongiurato tutti i problemi. Si sono visti video di code agli incroci con le auto tenute ferme dal personale di servizio in pettorina gialla, non senza un po’ di nervosismo, e altri con i gruppetti pedalare in mezzo al traffico. Una lettera a La Provincia di Biella ha denunciato i tempi dilatati che sono stati necessari per raggiungere Piedicavallo: «Il problema non sono i ciclisti» ha scritto, «il problema è che non ci sia uno straccio di comunicazione, non un’indicazione sui percorsi da evitare, non un elenco di strade sul sito del Comune». O meglio, dei Comuni visto che sono stati tanti i territori attraversati. E ancora: «Sono situazioni assurde, perché evitabili. Ti ritrovi all’improvviso in coda, cambi strada, prendi un altro percorso, sei di nuovo fermo, provi un’altra deviazione e avanti così. Qualcuno suonava, qualcuno tentava inversioni a U, nessuno ci capiva nulla… Ribadisco, semplicemente con qualche cartello e avviso in più, tante persone si sarebbero evitate un mal di pancia domenicale».
Ipse dixit
“Le gare ciclistiche attraversano i nostri territori dando la possibilità, gratuita, a tutte le generazioni e atutti i livelli di abilità, di assistere al passaggio dei propri beniamini e di godere elle bellezze dei Comuni italiani. L’investimento che il nostro Paese sta facendo va in questa direzione e sono sicyro che sarà premiante. Il presidente Cirio ci ha abituato a grandi imprese: la partenza del Giro d’Italia, l’arrivo di tappa del Tour de France. Sento che la Vuelta è molto, molto vicina”
(Roberto Pella, parlamentare di Forza Italia, sindaco di Valdengo, presidente della Lega dei ciclisti professionisti e neopresidente facente funzione dell’Associazione nazionale Comuni italiani, a Il Biellese)
La pausa della dorsale digitale
C’è stata almeno per una decina di giorni una porta chiusa davanti a chi ha provato ad accedere a Biella Up, la cosiddetta dorsale digitale della città, nata da un’idea del distretto urbano del commercio sulla spinta dell’allora assessora Barbara Greggio. Per accedere al sito web, chiamato per amor di brevità una piccola Amazon a chilometri zero, era (ed è) necessario registrarsi. Solo che, per un po’ di tempo, non era possibile: la prima barriera era al momento di digitare l’url, l’indirizzo web della pagina. Invece di vedere l’immagine di copertina di piazza Duomo compariva l’allarmante messaggio: «La connessione non è in modalità privata. Il sito web potrebbe assumere l’identità di “biellaup.it” per sottrarre le tue informazioni personali o finanziarie». Non il miglior benvenuto per un luogo virtuale che si propone anche come punto vendita per i negozi associati. Superare il primo ostacolo era possibile, scommettendo sull’affidabilità del sito nonostante il messaggio e chiedendo al proprio computer un’eccezione ai protocolli di sicurezza. Ma non si andava comunque oltre la pagina di accoglienza. Provare a mettere il naso nella propria area personale era comunque impossibile per l’assenza di un certificato Ssl, uno dei protocolli che garantiscono che nessuno faccia irruzione nelle nostre navigazioni per carpire informazioni. Per riaggiornare i certificati di sicurezza è servito qualche giorno, sintomo o di una procedura piuttosto complessa o (peggio) del fatto che non se n’era accorto nessuno né tra gli utenti né tra i gestori. Oggi il portale è di nuovo accessibile. L’area news ha l’ultima notizia pubblicata a febbraio su un concorso che non si tiene a Biella. L’area eventi parla della Next Gen Cup di pallacanestro di dicembre e del RallyLana, quello però dell’anno scorso e non la gara che prende il via il prossimo fine settimana. I prodotti e servizi in vendita sono 79. La maggior parte di questi però sono in una semplice vetrina che non consente l’acquisto diretto. Si trova solo un messaggio che indica “prezzo in negozio”. Dalle scarpe alle focacce, dall’olio di oliva alle borsette, il sito consente solo di lasciare un recapito per essere contattati, non esattamente lo stesso servizio di Amazon. Che cosa si può acquistare direttamente? Un paio di pantaloni da uomo e alcuni articoli di casalinghi, dai bicchieri alle statue dei nanetti. Oppure i servizi che Arxit, la società partner del Distretto urbano del commercio per il progetto della dorsale digitale, mette a disposizione dei negozianti per creare la loro vetrina. Il progetto è nato a novembre e 6aBiella provò a descriverlo così. Il suo impatto sul mondo in cerca d’ossigeno del commercio non sembra, in sintesi, ancora così decisivo.
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Magnano si disputa il campionato provinciale biellese di golf, sul percorso storico di Le Betulle. Sono attesi un centinaio di partecipanti dai sette circoli della provincia
Oggi alle 11 a Biella riparte il ciclo di laboratori alla biblioteca dei ragazzi Rosalia Aglietta Anderi: il titolo dell’incontro di stamane è “Missione alveare”, adatto a bambine e bambini tra i 3 e i 6 anni. L’argomento sono le api. La partecipazione è gratuita. Info allo 015.3507651
Oggi alle 18,30 al Piazzo sarà presentato il libro “Tutto il mare che non c’è”, romanzo della biellese Vittoria Bazzan, già co-autrice della guida “111 luoghi di Biella che devi proprio scoprire”. L’autrice dialogherà con Beppe Anderi nella sala convegni di palazzo Ferrero. L’ingresso è libero
La foto del giorno
Quella tra l’architetta biellese Gabriella Perino e il presentatore Gerry Scotti è una delle storie d’amore più longeve e lontane dai riflettori del mondo dello spettacolo. Dura da oltre un ventennio ed è la ragione per cui “lo zio Gerry” è spesso di passaggio in provincia. È accaduto anche sabato sera quando Scotti è stato notato ai tavoli di un ristorante di Candelo, cuore della movida tranquilla biellese da un paio di estati con i suoi tavolini sparsi tra piazza Castello e il Ricetto. Così la cena alla trattoria D’Oria è diventata anche l’occasione per qualche foto ricordo. Non l’hanno scattata i titolari del locale che hanno protetto per quanto possibile la privacy dell’ospite famoso. Ma sabato era la sera del debutto delle feste musicali all’aperto nel prato dietro le mura del borgo medievale e c’erano anche le autorità insieme al pubblico. Così Paolo Gelone, il sindaco, ne ha approfittato per una foto ricordo insieme allo chef e titolare del ristorante Francesco D’Oria: «Ci ha fatto grandi complimenti per aver trovato un paese così bello, vivo e attrattivo» ha scritto Gelone via social. «Da anni Gerry è di casa nel Biellese, eppure anche lui è rimasto colpito dalla cura, dalla vivacità e dal calore che Candelo sa dimostrare».