La svoltina di Riva
La svolta di Fiuggi è stato un punto nodale della storia della politica italiana, al punto da meritare una voce a sé stante su Wikipedia: indica, citando l’enciclopedia digitale più usata al mondo, «la scelta operata dal Movimento sociale italiano di abbandonare i riferimenti ideologici al fascismo al fine di qualificarsi come forza politica legittimata a governare». Era il 1993. Trentuno anni dopo la città di Biella, medaglia d’oro al valor militare grazie alla Resistenza che cacciò i nazifascisti prima che ci pensassero i soldati alleati, ha un sindaco erede diretto di quel partito e di quella tradizione. Ieri Marzio Olivero ha partecipato alla sua prima commemorazione ufficiale di uno dei fatti di sangue che caratterizzarono i due anni della Repubblica sociale che, con l’aiuto e la violenza delle truppe tedesche, tenne in vita quel che restava della dittatura fascista nell’Italia del nord. La sua mano tesa a sfiorare la corona di alloro deposta alla memoria dei sei fucilati, un partigiano e cinque civili, è un gesto a modo suo storico. Un passo più indietro c’era Andrea Delmastro, il sottosegretario alla Giustizia e leader in provincia di Fratelli d’Italia, partito che rimarca la presenza dell’eredità di quel Movimento sociale italiano con la fiamma tricolore ancora presente nel simbolo. Lì accanto anche Luca Zani, presidente del consiglio comunale di Biella, esponente dello stesso partito che è maggioranza relativa in città e assoluta nel centrodestra. C’erano già state occasioni (vedi 6aBiella di ieri) in cui componenti della destra più a destra hanno partecipato alle commemorazioni delle stragi avvenute per mano nazifascista. Mai però era successo che uno di loro avesse l’onere dell’orazione ufficiale. È quello che spetta a chi rappresenta la città con la fascia tricolore addosso e non soltanto il partito a cui appartiene. Come è stato accolto? Con i cartelli che componenti della sinistra più a sinistra hanno portato alla cerimonia di piazza San Giovanni Bosco. Qualcuno ricordava l’episodio della luminaria contestata di piazza La Marmora, là dove c’è villa Schneider che fu sede delle Ss e delle loro carcerazioni e torture ai partigiani, e di quel “Xmas” che è Natale in inglese ma anche la sigla della “Decima Mas”, il corpo militare fedele fino all’ultimo al fascismo. E poi c’è stato l’urlo di Gabriele Urban, lo storico militante del Partito marxista leninista: «Vergogna, hai la foto di Almirante fucilatore di partigiani sul profilo Facebook». Almirante, cioè Giorgio Almirante, ex funzionario della Repubblica sociale (era capo di gabinetto del ministero della Cultura), fondatore e leader del Movimento sociale fino alla sua morte, già redattore dal 1938 in poi della rivista “La difesa della razza”. Il 25 aprile 1945 fuggì dalla prefettura di Milano travestito da partigiano e restò nascosto, fino all’amnistia per chi aveva collaborato con il regime voluta dal primo ministro della Giustizia del governo di unità nazionale, il comunista Palmiro Togliatti, anche grazie all’aiuto di un amico ebreo a cui Almirante, ai tempi della Repubblica sociale, aveva a sua volta offerto riparo mettendolo in salvo dalla deportazione.
Ipse dixit
“A livello personale i rapporti sono rimasti quelli di sempre, più che ottimi rapporti di amicizia. A livello umano non cambia nulla, mentre le questioni di livello nazionale non riguardano la federazione provinciale. Ci saranno i probiviri che dovranno decidere sulla posizione di Emanuele, e c’è l’iter che sta andando avanti. Noi possiamo solo prenderne atto come gruppo locale”
(Davide Gilardino, presidente della Provincia di Vercelli e neo-commissario di Fratelli d’Italia nel Vercellese sul deputato sospeso dal partito Emanuele Pozzolo, in un’intervista a La Stampa)
Allora questo derby?
Mille e cinquecento persone per una partita di pallacanestro sono una quota di pubblico che si sognano anche in categorie superiori. Eppure era solo serie C. Ma la quinta divisione nazionale del basket maschile è tutto quello che resta in una città che fino al 2022 era abituata almeno alla seconda serie, che quindici anni fa raggiunse una semifinale scudetto e un decennio fa alzò al cielo una Coppa Italia di A2. Ieri era in programma il derby senza alcun precedente tra Biella Next erede di quella Pallacanestro Biella e della sua gloria e Teens che nacque a Cossato e che è diventato grande nel capoluogo. E si pagava il biglietto, a differenza delle partite in casa ordinarie che le due società tengono a ingresso libero. C’era la fila al botteghino per lasciare i 5 euro che la squadra di casa, il Teens, ha scelto di devolvere agli Amici dell’ospedale per portare una dotazione di alta tecnologia per il reparto di chirurgia. Entravano gratis solo i minorenni, che non erano pochi soprattutto tra i tesserati del vivaio delle due società. Ma se fossero stati venduti anche solo 700 biglietti (il dato definitivo ancora non è stato diffuso), si tratterebbe di una gran bella cifra devoluta in beneficenza. In fondo è stata una partita che ha fatto del bene anche alla nostalgia di un luogo che a lungo è stato chiamato (anche) “basket city”. Nei panni di un investitore in cerca di un ritorno d’immagine, sarebbe difficile non notare un simile entusiasmo. Se si aggiunge che sulle gradinate del palasport di via Paietta erano presenti persone di tutte le età, ecco un’altra ragione che rende un po’ più speciale l’impatto della pallacanestro nel cuore dei biellesi. Per ora ci si può godere il derby, con le due gradinate sui rettilinei lunghi quasi pieni, i cori con voci under 18 a urlare “For-za-Teens” e “Forza la Biella” e due ore di entusiasmo che in città mancavano, a questi livelli di febbre del basket, da due anni e mezzo. Ah, ha vinto Biella Next. Ma alla fine il risultato è quasi irrilevante rispetto al contorno.
Cosa succede in città
Oggi al cinema Verdi di Candelo è un lunedì speciale di apertura dato il clima ormai festivo della settimana di Natale: sono in programmazione “Le occasioni dell’amore” (Francia, 2023) di Stéphane Brizé alle 19, “Tofu in Japan” (Giappone, 2024) di Mitsuhiro Mihara alle 21 e alle 21,15 “La stanza accanto” (Spagna, 2024) di Pedro Almodovar in lingua originale con sottotitoli in italiano
I titoli della settimana
Le notizie principali degli ultimi sette giorni secondo le prime pagine dei giornali locali
Lunedì 16
Eco di Biella Frontale nella notte, era ubriaco
Martedì 17
Il Biellese Buone pensioni e capacità di spesa: Biella è prima in Italia
La Stampa Oropa, una totale ristrutturazione con il primo assegno da 7 milioni
Mercoledì 18
La Provincia di Biella Esportazioni, il crollo è drammatico: siamo maglia nera del Piemonte
La Stampa Biella provincia più ricca d’Italia ma lavoro e istruzione sono scarsi
Giovedì 19
Eco di Biella La scuola Cerruti verrà demolita
La Stampa Nuovo codice, arrivano le multe: sulle strade scatta l’allarme alcol
Venerdì 20
Il Biellese Il biellese che ha salvato la speleologa
La Stampa Il nuovo ospedale compie dieci anni e chiude il 2024 con 37 medici in più
Sabato 21
La Provincia di Biella Il Natale dell’altra Biella
La Stampa Treni, la beffa della Biella-Novara e dell’elettrificazione “dimenticata”
Domenica 22
La Stampa Biella, dopo cinque anni di stop ritornano i consigli di quartiere