No alla Trossi (e alla Provincia?)
Non ci sarà il raddoppio della strada Trossi, dopo la bocciatura del progetto ieri sera in consiglio provinciale. Ora bisogna vedere se ci saranno ancora un consiglio provinciale e un presidente dopo la lettera aperta che ieri sera all’ora del telegiornale Emanuele Ramella Pralungo (Partito Democratico) ha recapitato ai colleghi sindaci del territorio. «Dovrò effettuare» ha scritto nel passo forse più significativo sul piano politico «le opportune e personali valutazioni su come agire nei confronti del rapporto che mi lega a questi ultimi e sui rapporti politici stipulati». “Questi ultimi” sono i sei consiglieri di centrodestra. Breve riassunto per i meno avvezzi alle procedure amministrative: la Provincia, dopo la riforma che le ha abolite senza abolirle, è gestita da un presidente e da un consiglio eletti da sindaci e consiglieri comunali del territorio, i cui voti pesano in base al numero di abitanti che rappresentano. Il voto di un consigliere di Biella, per esempio, vale assai di più di quello di un consigliere di Piedicavallo. Dall’ultimo rinnovo delle cariche è uscita una situazione ibrida, una classica “anatra zoppa” come la definirebbero gli statunitensi: presidente di centrosinistra, maggioranza del consiglio di centrodestra, sei contro quattro con il presidente che non basta a mutare l’equilibrio. Ogni decisione è dunque un compromesso, spesso trovato come ricorda Ramella Pralungo nella sua lettera aperta. Sembrava trovato anche sul progetto di trasformare la Trossi in una strada a due corsie per senso di marcia nel tratto da 1,6 chilometri in uscita da Biella fino alla rotonda con il bivio per Candelo e Sandigliano. Il presidente elenca i piccoli passi fatti (all’unanimità) verso la concretizzazione del progetto da 6,9 milioni di euro. L’approvazione del programma delle opere 2021-2025 ad esempio conteneva già l’ipotesi di raddoppio della strada. Tra novembre e dicembre le settimane della prima complicata mediazione dopo i dubbi espressi dal centrodestra portarono a un rinvio tattico della delibera in consiglio provinciale e poi a riunioni, correzioni in corsa del progetto e, poco dopo Natale, un accordo che sembrava definito. Ma è stato rimesso in discussione a gennaio, quando i consiglieri in disaccordo hanno espresso i loro dubbi in un comunicato ai giornali e una di loro (Barbara Cozzi, Lega) che è anche consigliera comunale a Gaglianico ha fatto opposizione alla delibera che quel Comune ha dovuto adottare per dare il via libera al progetto. «Ha ripetutamente ribadito che la sua decisione contraria era sostenuta dalla Lega, partito di sua appartenenza» sottolinea Ramella Pralungo nella sua lunga lettera, considerandola una sorta di indizio del fatto che il no alla Trossi sia frutto di una questione politico-partitica più che amministrativa. «Come ben sapete, da sempre amministro con amore e passione» prosegue la lettera, «con l’unico obiettivo di fare il meglio per la collettività. Sapere che questo modo di pensare ed agire non sia condiviso da tutti coloro che amministrano e riconoscere che certe decisioni siano puramente ideologiche e prese unicamente per ragioni partitiche, mi getta nello sconforto». Sembra difficile, anche se le vie della politica sono quasi infinite, immaginare una mediazione ora, tanto più a pochi mesi dall’estate delle elezioni regionali e comunali. Forse anche per questo Ramella Pralungo non lima le stoccate: «È necessario sottolineare come sia paradossale che il gruppo consiliare che ama definirsi di centrodestra stia cercando di spiegare a me come gestire le finanze dell’ente, dopo che il sottoscritto ha dovuto rassettare i conti di una Provincia mandata in dissesto finanziario proprio da quel centrodestra». L’allusione è all’arrivo, nel 2013, di un commissario prefettizio per gestire l’ente con le casse rimaste vuote dopo le dimissioni dell’ultimo presidente eletto direttamente dai cittadini, Roberto Simonetti, attuale segretario provinciale della Lega.
Ipse dixit
“[Il Biellese] è una terra che prima di tutto si è tolta l’arroganza di non aver voluto mai un aeroporto e di non avere avuto le strade giuste per far arrivare la gente. Hanno capito che non si è al centro del mondo. Purtroppo non ho mai visto una buona organizzazione culturale se non qualche evento sporadico, senza una continuità. Ha davvero ancora tanta strada da fare. È vero che c’è Pistoletto, ma non basta”
(Ugo Nespolo, intervistato da La Stampa)
Il fiuto di Lana
Potrebbe chiamarsi Lana il cane antidroga che il Comune di Biella si appresta a comprare per creare un’unità cinofila in seno alla polizia municipale. Lo ha detto ieri il vicesindaco Giacomo Moscarola (Lega) durante la conferenza stampa in cui sono stati diffusi i dati del 2023 dell’attività di coloro che, una volta, si chiamavano “vigili”. L’arrivo di (a proposito di nomi desueti) un cane poliziotto era stato annunciato nelle settimane scorse, in concomitanza con una giornata di controlli quasi da esercitazione chiedendo un cane già in attività al comando di Alessandria. I risultati non erano stati eclatanti: Orso (nome che peraltro andrebbe benone anche a Biella) aveva fiutato otto grammi di hashish nascosti nei giardini di via Carso, valore sul mercato circa 100 euro, mentre nulla era emerso dal sopralluogo ai giardini Zumaglini. Nel gennaio del 2019 un altro esperimento aveva portato il cane anche all’ingresso dell’Iti Quintino Sella. In quell’occasione non fu trovata traccia di sostanze proibite né nei parchi pubblici né negli zaini di studentesse e studenti. Ma i risultati non hanno scoraggiato l’amministrazione: «Il nostro cane» ha dichiarato Moscarola «sta completando il corso. Sarà da ausilio anche alle altre forze dell’ordine con cui ci coordineremo per velocizzare i loro controlli». Con 50,35 denunce ogni 100mila abitanti nel 2022, ultimo dato pubblicato dalla classifica sulla qualità della vita nelle province italiane de Il Sole 24 Ore, Biella è al 66° posto in Italia quanto a reati legati a spaccio e produzione di stupefacenti. La media nazionale è di 46,9.
Cosa succede in città
Oggi alle 9 a Rho apre i battenti Milano Unica, uno dei più importanti saloni per il tessile biellese. Nei padiglioni della fiera di Rho le collezioni primavera-estate 2025 resteranno a disposizione dei potenziali clienti fino a giovedì alle 17. Alla cerimonia inaugurale delle 10,30 di stamane è prevista la partecipazione del ministro del Made in Italy Adolfo Urso
Oggi alle 16 a Biella per il ciclo degli “Incontri del pomeriggio” dell’università popolare UpbEduca Ruth Dezzuto parlerà dello shabbath, il sabato nella tradizione ebraica. L’ingresso nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in via Gramsci è libero
Oggi alle 16,30 a Biella al cinema Mazzini sarà proiettato il documentario “Il bacio di Klimt”, diretto dal regista Ali Ray che racconta in 90 minuti la storia e le opere dell’artista austriaco. Altre repliche saranno oggi e domani alle 21,30
Oggi alle 20,45 a Biella nella sala Frassati del Seminario è in programma una conferenza di don Carlo Dezzuto, viceparroco di Chiavazza e vicario giudiziale della Diocesi, sul tema dell’intelligenza artificiale. L’ingresso è libero
Oggi alle 21,30 al Piazzo il Biella Jazz Club ospita nella sua sede di palazzo Ferrero il Mussoni Trio con Mauro Mussoni al contrabbasso, Nico Tangherlini al pianoforte ed Enrico Smiderle alla batteria
Una biellese da serie A

Juventus-Fiorentina 2-2 della serie A femminile di calcio si è giocata ieri allo stadio La Marmora-Pozzo davanti a 1.048 spettatori e alle telecamere della Rai. Sono stati un po’ meno del tutto esaurito solito, ma non sono stati nemmeno pochi per una partita giocata alle 18 di un giorno feriale e pure trasmessa in diretta televisiva in chiaro. Una discreta parte di loro, al minuto 88, è saltata in piedi a urlare di gioia e applaudire quando Martina Toniolo si è levata la tuta pronta a entrare in campo: biellese di nascita, 23 anni da compiere in autunno, si è diplomata all’Iti, sezione sportiva, quando già giocava nella Primavera della Juventus. Significava uscire da scuola un’ora prima, salire sul treno, arrivare al campo di allenamento, tornare a casa la sera con gli appunti delle lezioni saltate e studiare nel viaggio di ritorno. Finita l’esperienza nelle giovanili, ha iniziato un personalissimo giro d’Italia, ceduta in prestito dalla Juve prima all’Empoli, poi al Napoli e alla Lazio (unica delle tre di serie B), per approdare quest’estate alla Fiorentina, la più ambiziosa delle squadre in cui ha giocato finora. Quella di ieri è stata la dodicesima presenza su quattordici turni di campionato, intervallate dalle convocazioni con l’Italia Under 23. Il suo giro d’Italia è cominciato così presto che a Biella non ci aveva giocato mai prima dell’incrocio quasi casuale di ieri sera, dovuto al fatto che la Juventus ha scelto il La Marmora-Pozzo come campo di casa. Famiglia, ex compagni di scuola e amici sono saliti sulle gradinate per lei che è così spesso lontana dalla sua città da non vederli quasi mai, o almeno non spesso come vorrebbe. I due minuti più recupero in campo non le sono bastati per incidere sulla partita, anche se avrebbe potuto farlo, se solo la compagna di squadra Longo, al novantesimo minuto, l’avesse vista tutta sola entrare in area dalla sinistra. Invece si è intestardita contro la difesa bianconera e ha perso palla. Poco male: la festa dopo il fischio finale è stata tutta per lei, ultima a uscire dal campo dopo una sequenza di foto, abbracci e saluti. C’è stato anche un mazzo di fiori consegnatole dal sindaco Claudio Corradino. E poi l’entusiasmo di rivederla della sua vecchia compagnia (tra cui il cestista biellese di serie A2 Gianmarco Bertetti) ha rotto gli argini delle transenne gialle che separano il pubblico dall’ingresso degli spogliatoi. Per lo sport biellese è stata una piccola pagina di storia scritta: mai una partita di calcio di serie A disputata allo stadio di viale Macallè aveva visto in campo un’atleta biellese, maschi compresi.