Perché si discute sull'acqua
Quando si parla di acqua, al cittadino bastano due cose semplici: aprire il rubinetto e vederla scendere e pagare la bolletta. Prima, dopo e in mezzo ci sono dettagli non irrilevanti e costosi: gestire la rete idrica, contemperare le esigenze di agricoltura, industria, insediamenti civili e tutela dell’ambiente, assicurarsi che dopo l’utilizzo da parte dell’uomo l’acqua torni a seguire il suo ciclo il più possibile liberata dall’inquinamento. Ecco perché conta e pesa tanto un contratto trentennale di gestione del servizio, quello che l’autorità d’ambito (sede a Vercelli, presidente biellese nella persona del sindaco del capoluogo Claudio Corradino) sta tardando ad affidare. È una scelta da cui dipendono 430mila abitanti delle province di Biella, Vercelli e in parte Torino, nella zona attorno al lago di Viverone, e di Alessandria con Casale e Valenza. Dalle decisioni dipendono anche le sorti di più di trecento lavoratori, coloro che operano con i gestori attuali e che aspettano di sapere chi firmerà le loro prossime buste paga. La catena di gestione dell’acqua pubblica è fatta di incroci non semplicissimi da comprendere. L’autorità d’ambito (Egato2 è quella che si occupa dei nostri territori) è definita dalla struttura di un bacino idrico: si segue il ciclo dell’acqua dalle sorgenti allo sbocco in un fiume più grande (da Cervo, Elvo, Sessera al Po, per banalizzare) e la si considera come un corpo unitario. L’autorità d’ambito è composta e guidata dall’assemblea degli amministratori pubblici di quel territorio: il suo compito è di sovrintendere perché si raggiunga l’obiettivo di offrire un servizio ottimale a cittadini e imprese. Per farlo si affida a enti gestori che spesso sono aziende municipalizzate i cui azionisti sono pubblici e i cui vertici sono nominati dalla politica. È il caso del biellese Cordar, uno dei sei gestori della grande rete idrica di Egato2 insieme a Cordar Valsesia, Sii (ex Consorzio idrico di Biellese e Vercellese), Am+ per la zona di Casale, Comuni Riuniti con sede a Cavaglià e Asm Vercelli. I sei gestori devono diventare uno solo perché così dispone la legge e l’autorità d’ambito avrebbe tempo fino al 31 dicembre per decidere che strada seguire. È di fronte a questo bivio che la questione si è fermata, con l’ultima assemblea di Egato2 a Vercelli che si è chiusa senza prendere una decisione. Tre sono le vie possibili: affidamento diretto, gara europea, gestione mista tra pubblico e privato. Se guardando dal punto di vista dello schieramento politico ci sarebbe una maggioranza netta di centrodestra in assemblea, è da quello geografico che ci si divide. I due Cordar Biella e Valsesia, Sii e Am+ hanno già formato una società per candidarsi alla gestione diretta. Asm Vercelli, che ha tra gli azionisti la società specializzata in servizi energetici e idrici Iren, preferirebbe la gestione mista con il coinvolgimento proprio di Iren. La discussione di giovedì non ha portato a una decisione con i rappresentanti pubblici dei due schieramenti (non più politici a questo punto) che non hanno trovato l’intesa e ora la Regione potrebbe decidere di inviare un commissario perché sia lui a prendere una decisione. Sul marciapiede del palazzo dove si è svolta l’assemblea c’era un presidio dei sindacati che hanno parlato, a Il Biellese, di «clima di estrema incertezza per 300 lavoratori». Claudio Corradino, a La Stampa, ha messo nero su bianco una rassicurazione: «I servizi al cittadino non si interromperanno mai». Il parlamentare di Forza Italia Roberto Pella, in una lunga intervista a Il Biellese alla vigilia dell’assemblea, aveva provato invano a far sentire il suo peso politico: «Dobbiamo vigilare perché i Comuni non vengano estromessi da questa operazione. In 116 su 172 hanno riconfermato di recente con un atto legale la loro intenzione di mantenere la gestione in mano pubblica. Gli altri lo hanno fatto nelle assemblee e comunque nessuna amministrazione comunale si è pronunciata a favore di una gestione che coinvolga anche privati».
Ipse dixit
“La vera essenza del Natale si manifesta anche nel celebrarlo con le persone e in luoghi dove spesso la gioia sembra assente: nelle carceri, tra coloro che soffrono e sono malati, con i nostri anziani, nelle nostre associazioni dove sono tanti piccoli segnati da disabilità e da vari problemi, ma tutti avvolti da un grande amore e solidarietà”
(Dal messaggio di Natale del vescovo Roberto Farinella pubblicato da Il Biellese di venerdì)
Già in 8mila per la mostra
Più di ottomila visitatori dal giorno dell’apertura del 21 ottobre, con un picco di 608 presenze domenica 6 novembre: i numeri della mostra “Banksy, Jago TvBoy”, riportati giovedì da Eco di Biella, sono considerati «mai visti» dal titolo del giornale e sembrano soddisfare gli organizzatori, ovvero la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, supportata dal Comune, che ha affidato l’allestimento agli esperti di Arthemisia che aveva già portato la mostra quasi con la medesima formula a Bologna. La definizione di numeri mai visti ha un senso: quando la Venere di scuola botticelliana fu ospitata dal Museo del Territorio quando le Gallerie Sabaude di Torino erano in restauro, dal 30 maggio al 7 settembre del 2014, si arrivò a 6.713 presenze con un picco nell’ultima giornata di presenza del capolavoro di 491 ingressi. Quando palazzo Ferrero e palazzo Gromo Losa accolsero la prima mostra dedicata a Dario Fo dopo la sua morte, nel 2016, nei diciotto giorni di apertura si sommarono 3.634 visitatori. Il sogno del presidente della Fondazione Crb Michele Colombo sarebbe di raggiungere quota 30mila entro il 1 aprile, data di chiusura della rassegna dedicata all’arte contemporanea e da strada, con oltre 90 opere esposte. Dice Eco di Biella che, se i piemontesi sono la maggioranza di chi ha varcato la soglia dei palazzi del Piazzo, si sono visti anche ospiti da altre province e perfino dall’estero, con turisti francesi, danesi e tedeschi che hanno approfittato di un viaggio in Italia per fare tappa anche a Biella. C’era stato anche un lancio social indiretto da parte di Chiara Ferragni, a cui è dedicata una delle opere in mostra firmata da TvBoy. C’era anche l’intenzione di provare a invitarla a Biella ma forse le recenti vicissitudini dell’imprenditrice influencer potrebbero avere raffreddato l’entusiasmo. Oggi la mostra sarà aperta con l’orario domenicale dalle 10 alle 19. Domani, per il giorno di Natale, resterà chiusa per poi tornare aperta martedì 26 con orario festivo sempre dalle 10 alle 19.
Cosa succede in città
Oggi alle 8 circa a Biella comincia l’ultima domenica con il mercato in centro. Le bancarelle si posizioneranno tra viale Matteotti e piazza Vittorio Veneto – Oggi alle 10 a Biella si mette in moto il trenino che percorre le vie del centro con fermate in piazza Duomo e viale Matteotti. Resterà in funzione, con servizio gratuito, fino alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30
Oggi alle 20,15 a Valdilana si rinnova la tradizione del falò gigante di frazione Marchetto, la stessa che ogni anno ospita il presepe gigante. Si parte nel cortile dove è allestita la capanna e, con una fiaccolata, si raggiungerà il punto prestabilito dove si accenderà il fuoco. Fino alle 22 sarà possibile anche visitare il presepe
Oggi alle 20,30 a Lessona parte il corteo del presepe vivente, tradizione che dura da 46 vigilie di Natale. Trenta figuranti, preceduti da due centurioni e con un bimbo di 11 mesi nel ruolo di Gesù, partiranno dalla chiesa parrocchiale e toccheranno in sequenza le frazioni Aimone Superiore, Aimone Inferiore, Villa, Gavigna, Uberto e Iulio per tornare in chiesa per la Messa di mezzanotte
Oggi alle 22,45 a Biella parte il bus speciale gratuito per raggiungere Oropa in tempo per la Messa di mezzanotte. La partenza è alla stazione San Paolo, con fermate lungo il tragitto consueto per la linea che porta al santuario: largo Cusano/giardini, piazza La Marmora, via Cavour, Bottalino, Cossila San Grato, Cossila San Giovanni, Cavallo superiore e Favaro. Il ritorno è all’una (e comunque dopo la fine della funzione liturgica) con arrivo a Biella intorno all’1,45
I prossimi giorni in edicola
Per chi ama il frusciare della carta mentre si sfoglia un giornale o per gli impazienti che lo leggono in versione digitale senza uscire di casa, stanno arrivando giorni di dieta. Oggi le edicole sono aperte e i quotidiani sono quelli del giorno, compresa La Stampa con le sue pagine locali. Domani, giorno di Natale, e dopodomani niente giornali né giornalai invece: i supermarket che fanno turno il 26 dicembre e hanno la sezione dedicata metteranno in esposizione solo settimanali e riviste. Saltano quindi Eco di Biella del lunedì e Il Biellese del martedì. Mercoledì 27 tornano in edicola La Stampa e La Provincia di Biella, seguite giovedì 28 da Eco e venerdì 29 da Il Biellese. Tutti terranno aggiornati i loro siti web, così come chi ha solo l’edizione digitale come Newsbiella. Per chi non può fare a meno di leggere cose del territorio, 6aBiella sarà a disposizione sia domani sia martedì, anche se con due numeri un po’ particolari. Buona vigilia. E buona lettura.